Pausa bagno negata scatta il risarcimento per danni morali
La Corte di Cassazione ha stabilito che la negazione della pausa bagno durante l’attività lavorativa può comportare il diritto a un risarcimento per danni morali. La giurisprudenza vigente evidenzia come i datori di lavoro siano tenuti a garantire ai dipendenti il rispetto delle esigenze fisiologiche, stabilendo sanzioni economiche in caso di inadempienza.
Dalla richiesta negata di espletare un bisogno fisiologico di chi sta svolgendo le proprie mansioni, può derivare un risarcimento economico gravante sul datore di lavoro? Se guardiamo alla più recente giurisprudenza della Corte di Cassazione, la risposta è affermativa e invita tute le aziende ad adottare una linea di maggior equilibrio tra esigenze di produttività e dignità del lavoratore. Vediamo insieme gli aspetti chiave della recente sentenza 125042025, la quale chiude un percorso legale che, al di là degli aspetti più propriamente tecnico-giuridici, ha avuto origine da un fatto, in qualche modo, grottesco e insolito per le aule di tribunale. 🔗Leggi su Quifinanza.it
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