La crisi del cinema è anche colpa nostra L’attore di sinistra dice la verità sui film-flop e viene massacrato dagli stessi compagni

La crisi del cinema riflette anche le responsabilità di chi dovrebbe sostenerlo. Valerio, attore di sinistra, denuncia i fallimenti del settore e viene duramente criticato dai propri compagni. In un recente episodio di “In altre parole” su La7, Gramellini ha messo in luce le contraddizioni di un’autentica democrazia, sollevando interrogativi sulla coerenza e le responsabilità di chi si definisce democratico ma si limita a criticare dall’interno.

In questi giorni di lacrime e strali da parte degli attori contro il ministro Alessandro Giuli e la politica del governo sul cinema è andata in onda una puntata di “In altre parole” di Gramellini su la 7. Una puntata molto illuminante sul gradi di democrazia dei “veri” democratici. L’ attore Valerio Aprea, ospite in studio, ha osato dire la verità sul rapporto finanziamenti-incassi e i “compagni” in studio l’hanno bullizzato, da Makox a Lella Costa. Tutto lo studio è insorto contro di lui, attore non certo sospettabile di simpatie meloniane. 🔗Leggi su Secoloditalia.it

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