Fine vita la nuova strigliata della Consulta | Limiti attuali corretti ma serve la legge E il Senato litiga ancora

Il 20 maggio la Consulta emette la quarta pronuncia sul fine vita, riconoscendo la legittimità di alcune restrizioni, ma evidenziando la necessità di una legge specifica. Mentre i limiti attuali vengono corretti, il confronto tra leggi e politiche si intensifica, con il Senato ancora diviso sul tema. Una svolta cruciale per il dibattito nazionale.

È arrivata oggi, martedì 20 maggio, la quarta pronuncia della Consulta sul fine vita. La sentenza numero 66 ha stabilito che « non è costituzionalmente illegittimo subordinare la non punibilità dell’aiuto al suicidio al requisito che il paziente necessiti, secondo la valutazione medica, di un trattamento di sostegno vitale ». Le questioni di legittimità costituzionale sollevate sono state ritenute non fondate. La Corte era stata chiamata ad esprimersi a seguito del quesito di costituzionalità sollevato dal tribunale di Milano a proposito dell’articolo 580 del Codice penale, nella parte in cui sanziona l’aiuto al suicidio anche nei confronti di persone affette da una patologia irreversibile, ma non dipendenti da trattamenti di sostegno vitale. 🔗Leggi su Open.online

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© Open.online - Fine vita, la (nuova) strigliata della Consulta: «Limiti attuali corretti, ma serve la legge». E il Senato litiga ancora

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