Referendum lavoro la Cgil | Votare sì per più tutele e stabilità; le imprese | Quesiti inutili se non dannosi

Il referendum del 8-9 giugno presenta due questioni chiave: la tutela dei diritti nel lavoro e la cittadinanza degli stranieri. La CGIL invita a votare sì per garantire maggiore stabilità e protezioni, mentre i quesiti potrebbero risultare dannosi o inutili. È importante conoscere le implicazioni di queste decisioni per il futuro del Paese e dei lavoratori.

Da un lato l’abrogazione di alcune norme legate al mondo del lavoro, dall’altro una possibile modifica dei requisiti necessario all’acquisizione della cittadinanza italiana per i cittadini stranieri: sono queste le due macro tematiche al centro del referendum del prossimo 8-9 giugno, quando i cittadini saranno chiamati alle urne per esprimersi su cinque quesiti differenti, approvati a inizio anno dalla Corte costituzionale. Per arrivare con maggiore consapevolezza a quell’appuntamento, iniziamo con oggi la nostra marcia di avvicinamento mettendo a confronto le due differenti posizioni, quella del sì e quella del no: un contraddittorio aperto che mette sul tavolo della discussione le visioni della Cgil, il sindacato che si è fatto promotore dei quattro quesiti legati al lavoro tramite una campagna di raccolta firme che ha raccolto oltre 4 milioni di adesioni, e i rappresentanti locali del mondo delle imprese. 🔗Leggi su Bergamonews.it

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© Bergamonews.it - Referendum lavoro, la Cgil: “Votare sì per più tutele e stabilità”; le imprese: “Quesiti inutili se non dannosi”

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