L’ipocrisia dei giudizi travestiti da buone intenzioni
Viviamo in tempi di ipocrisia mascherata, dove i giudizi vengono espressi con garbo e delicatezza, nascondendo critiche sotto pretesti di “buone intenzioni”. Le parole sembrano cortesi, ma celano spesso giudizi velati, frasi apparentemente innocenti che svelano insicurezze o critiche sottili, rivelando un mondo in cui l’ipocrisia si veste di educazione.
Viviamo in tempi raffinati, dove nessuno ti insulta più in faccia: lo fanno con garbo, virgole e una premessa educata. Tipo: “Non per giudicare, ma.” .“se fossi in te mi vestirei in modo più sobrio.”. .“io alla tua età avevo già un lavoro vero.”. .“è solo che sembri un po’. instabile.”. È come se ti lanciassero una granata emotiva. avvolta in carta da regalo. E la cosa peggiore? Se ti arrabbi, sei tu quello permaloso. Perché “non l’hanno detto con cattiveria”. Certo. L’hanno detto con la grazia passivo-aggressiva di un ninja sociopatico. 🔗Leggi su Lortica.it
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