L' Economist costretto a dare ragione a Vance
Nel panorama del dibattito sulla libertà di parola, anche le prestigiose pagine de "l'Economist" non hanno potuto ignorare le osservazioni di J.D. Vance. A metà febbraio, l'autore di "Hillbilly Elegy" ha messo in luce la crescente inadeguatezza dell'Europa nel difendere questo fondamentale diritto. Oggi, riflettiamo su questa ammissione e le sue implicazioni nel contesto attuale.
Certo non ci scandalizziamo noialtri, che siamo per la libertà nelle notizie e nelle opinioni, compresa quella di cambiare idea, di leggere sull’Economist che aveva ragione J.D. Vance quando constatava la scarsa dimestichezza dell’Europa con la libertà di parola. Succedeva a metà febbraio, ma al settimanale britannico, tanto per bene nell’aspetto e nei modi e nient’affatto disancorato dalla realtà, si perdona tutto. Così, ieri mattina, nel vedere sulla copertina gialla un profilo con una cerniera semichiusasemiaperta a mo’ di bocca e il titolo «Europe’s free speech problem», l’Europa ha un problema con la libertà di espressione, abbiam fatto spallucce. Citiamo: «Tutti i paesi europei garantiscono il diritto alla libertà di espressione. Tuttavia, la maggior parte cerca anche di limitare i danni che teme possa causare». 🔗Leggi su Liberoquotidiano.it

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