Artiste e associazioni di donne scelgono di ricorrere ad ago e filo per farsi sentire esprimere solidarietà creare lavoro manifestare opinioni passioni emozioni

Artiste e associazioni di donne riscoprono il potere del ricamo come strumento di espressione e solidarietà. Lontano dall'essere un semplice passatempo, quest'arte si trasforma in un mezzo per manifestare opinioni, emozioni e creare opportunità di lavoro. Un’affermazione creativa che sfida i pregiudizi e celebra la forza e la passione femminile in un mondo in continua evoluzione.

D ici ricamo e c’è ancora chi pensa a qualcosa di antico, passatempo per donne che il mondo era meglio lo sbirciassero dalla cruna di un ago. Senza sapere che invece quest’arte è da tempo svincolata dall’immagine di educand e alle prese con imparaticci e taglia e cuci, e che ricamo fa da sempre rima con rivoluzione. Sashiko, l’antica arte del ricamo giapponese oggi tecnica d’alta moda X Leggi anche › Professioni sartoriali: un congresso per guardare al futuro Lo ha già ben raccontato Claire Hunter nel suo I fili della vita (Bollati Boringhieri, 2019), un “classico” sull’arte tessile come strumento di lotta femminile: cucire è «relazionale, politico ed emotivo» scriveva, portando a esempio le donne di Plaza de Mayo che ricamavano nome e data di nascita di figli e mariti scomparsi sui loro foulard, o Maria Stuarda, regina di Scozia, che durante i suoi diciannove anni di prigionia ricamò il suo tormento su arazzi di inestimabile fattura. 🔗Leggi su Iodonna.it

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