A spasso per tribunali raccontando la vita normale sospesa tra bene e male

In "La vita normale" di Yasmina Reza, ci si avventura tra le aule di tribunale, esplorando le sfumature di un'esistenza sospesa tra il bene e il male. Attraverso una prosa incisiva, l'autrice invita il lettore a riflettere su ciò che definisce la normalità, svelando le complessità delle relazioni umane e le verità nascoste dietro ai procedimenti giudiziari.

Cos’è la vita normale? E’ quella cosa che accade tra una Corte d’assise e l’altra? No. Non esiste separazione delle carriere. Leggere La vita normale (Adelphi,  193 pagg.,  19 euro), ultimo libro di Yasmina Reza uscito in Francia col titolo RĂ©cits de certains faits, permetterĂ  al lettore affezionato di reincontrare la scrittrice amata, quella che sa guardare. RitroverĂ  l’acutezza delle sue sintesi (“viso rotondo, biondore rubizzo”), la vista su certi scorci di umanitĂ  (“L’avvocato Thomas Bidnic scuote la testa piĂą volte. Gobbo, la toga stazzonata, aria risoluta e rivoltosa, scartabella fogli su fogli, sussurrando qualcosa all’orecchio dell’assistente, è votato anima e corpo al suo cliente. Col passare dei giorni appare rasato sempre peggio”), l’efferata intelligenza di un semplice sguardo gettato a una maglietta, a un modo di stare in piedi o di esistere (tutto il capitolo “Il signor Louette”). 🔗Leggi su Ilfoglio.it

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