Turchia l’autocrate Erdogan si rifà il look mediando tra Russia e Ucraina Ma i curdi chiedono democrazia
In un contesto geopolitico complesso, l'autocrate turco Erdogan si riposiziona come mediatore nel conflitto tra Russia e Ucraina, mentre i curdi chiedono il riconoscimento dei loro diritti democratici. Contestualmente, il suo alleato, il presidente siriano ad interim Ahmad Sharaa, ex leader jihadista, riemerge sulla scena internazionale, sollevando interrogativi sull'equilibrio di potere nella regione.
Il ritrovato ruolo di mediatore nel conflitto tra Russia e Ucraina e lo sdoganamento a livello internazionale del suo protetto, ovvero l’attuale presidente siriano ad interim Ahmad Sharaa – già leader jihadista a capo delle milizie islamiste parte di al Qaeda che hanno combattuto per più di un decennio il dittatore Bashar Assad fino a destituirlo lo scorso dicembre – oltre alla forte e cinica empatia con il presidente-businessmen Donald Trump, hanno rilucidato in questi giorni agli occhi del mondo l’immagine opaca del presidente autocrate turco Recep Tayyip Erdogan. Accusato dentro e fuori dai confini patrii di aver distrutto l’ultimo residuo di democrazia con l’arresto del suo rivale politico più influente, il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, dietro le sbarre dallo scorso 19 marzo con l’accusa prefabbricata di corruzione, ora Erdogan si trova a dover gestire la decisione del Partito dei Lavoratori Curdo (PKK) di abbandonare la lotta armata. 🔗Leggi su Ilfattoquotidiano.it

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