I corpi che l’Europa lascia indietro e le memorie che non vuole più ascoltare

Riflesso di un’Europa che ignora il passato, Rezwana si fa simbolo di quel dolore silenzioso che si nasconde tra le rovine. In un paesaggio incolto, la sua figura esile chiede spazio alla solitudine, mentre l’ombra del suo vissuto si dissolve sotto il sole implacabile. Un momento di intimità, un appello a ricordare ciò che è stato dimenticato.

Rezwana è una macchia nera e minuta nel mezzo di un terreno incolto dall’erba alta e secca. Il sole che le picchia dritto sulla testa cancella la sua ombra. Vista da lontano sembra immobile. «Voglio rimanere da sola, per favore. Sola. Soltanto per un po’». La lasciamo sola, rimaniamo a guardarla dall’invalicabile distanza di una manciata di metri. Lei, lì seduta. Lei che curva la schiena, diventa una macchiolina nera e si acchiocciola fino a ricoprire con il corpo un’altra minuscola macchia, bianca. Una lapide. Un rettangolo di marmo piantato in terra, con parole e numeri scolpiti. «´??????????????», donna ignota. Un paio di metri più in là, un’altra lapide: «´??????????????», bambina ignota. Sulla spianata, circondata da olivi secolari, con i loro rami ritorti simili a braccia dolenti che si elevano al cielo, ci sono decine di lapidi uguali a queste due. 🔗Leggi su Linkiesta.it

i corpi che l europa lascia indietro e le memorie che non vuole più ascoltare

© Linkiesta.it - I corpi che l’Europa lascia indietro e le memorie che non vuole più ascoltare

Potrebbe interessarti su Zazoom

La Regina Elisabetta al volante della sua Jaguar verde... da sola!
Giorni di dolore, di riflessione, per la Regina Elisabetta, dopo la morte del principe Filippo, suo consorte e compagno di una vita, e dopo il suo 95 ° compleanno, trascorso senza festeggiamenti.