Giorgio Poi e l’arte di andare in pezzi

Giorgio Poi esplora l'arte di andare in pezzi, sfidando la retorica del kintsugi. In un mondo che celebra la riparazione, egli suggerisce che vi sia una bellezza intrinseca nell'abbracciare la frammentazione, trovando grazia nel lasciare andare. Una riflessione profonda sulla vulnerabilità e sulla resilienza che ci invita a rivalutare il valore della nostra imperfezione.

La retorica intorno al kintsugi, l’arte giapponese del riparare i cocci con l’oro, ha stancato. C’è bellezza anche nel lasciar andare i pezzi. Una grazia sottile nell’acce. Contenuto a pagamento - Accedi al sito per abbonarti 🔗Leggi su Ilfoglio.it

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