Milano trovi nuove identità | Mai demonizzare i privati Però li governi il pubblico

Milano, città in continua evoluzione, è un crocevia di nuove identità. La sua trasformazione non può demonizzare il privato, ma richiede un governo pubblico attento. La Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico rappresenta il fulcro di questo cambiamento, come dimostra la mostra "Ri-formare Milano", curata dalla docente Barbara Coppetti, un viaggio tra sogni e futuri possibili.

Ineludibile il nesso tra Milano e la Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico. “Ri-formare Milano. Progetti per aree ed edifici in stato di abbandono“, la mostra curata una decina d’anni fa dalla docente Barbara Coppetti, con dentro “il sogno e l’anima del futuro di questa città”. Inevitabile una domanda. Qualche progetto relativo alle 36 aree campione si è realizzato? "No, la realizzazione non era l’obiettivo. Importante il lavoro svolto da diverse centinaia di studenti sui temi del riuso, della conservazione, della cura degli spazi urbani degradati. In coincidenza con la mappatura pubblica dei luoghi scartati, in attesa di nuova vita". Un esempio? "I cinema abbandonati. In grande quantità a Milano. Nell’Ex-Maestoso, costruito nel 1912, era stato pensato un auditorium per la musica, nuove forme teatrali o una scuola per il sistema della moda, così da inserirlo nel quartiere trasformato da nuove attività culturali, fashion e design, in sinergia con commercio e ristorazione. 🔗Leggi su Ilgiorno.it

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© Ilgiorno.it - Milano trovi nuove identità: "Mai demonizzare i privati. Però li governi il pubblico"

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