In calo l’usura ma l’illegalità costa ancora troppo alle imprese

Nonostante il calo dell'usura, l'impatto dell'illegalità sulle imprese resta pesante. Secondo un'indagine di Confcommercio, nel 2024 i costi associati a fenomeni illegali nel settore del commercio e dei pubblici esercizi hanno raggiunto i 39,2 miliardi di euro, segnando un aumento rispetto all'anno precedente. Un tema cruciale per la salute economica del nostro paese.

In calo l’usura ma l’ illegalità costa ancora troppo alle nostre imprese. Il quadro viene delineato da Confcommercio nell’indagine dedicati ai fenomeni illegali. Nel 2024 l’ illegalità è costata alle imprese del commercio e dei pubblici esercizi 39,2 miliardi di euro, in aumento rispetto all’anno scorso, e ha messo a rischio 276mila posti di lavoro regolari. In particolare, l’ abusivismo commerciale costa 10,3 miliardi di euro, l’ abusivismo nella ristorazione pesa per 7,4 miliardi, la contraffazione per 5,1 miliardi, il taccheggio per 5,4 miliardi. Gli altri costi della criminalità (ferimenti, assicurazioni, spese difensive) ammontano a 7,1 miliardi e i costi per la cyber criminalità a 3,9 miliardi. Meno usura. L’ usura, che negli ultimi anni è stato il crimine segnalato più in crescita, scende al 20,6% (-3,8 punti sul 2023). 🔗Leggi su Lapresse.it

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