De Maria la firma della toga anti-Cav sul permesso del killer di Milano
Nel 2023, Giulia Turri, magistrata all'Ufficio di sorveglianza di Milano, ha firmato il provvedimento che ha permesso a Emanuele De Maria, condannato per omicidio, di lavorare come receptionist all'hotel Berna. Questo caso solleva interrogativi sulla gestione della riabilitazione dei detenuti e sul delicato equilibrio tra giustizia e reinserimento sociale.
C'è la firma di Giulia Turri nel provvedimento che nel 2023 ha disposto per Emanuele De Maria la liberazione per svolgere il lavoro di receptionist all'hotel Berna, vicino alla stazione centrale di Milano. La magistrata, dal 2019 in servizio presso l'Ufficio di sorveglianza di Milano, era diventata famosa per aver presieduto il collegio che nel 2013 aveva condannato in primo grado Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile al termine del processo “Ruby”.La pena, a cui si aggiungeva l'interdizione perpetua dei pubblici uffici, era stata addirittura superiore a quella richiesta dall’allora procuratrice Ilda Boccassini. L’accusa, quando mai infamante, fece il giro del mondo, dando un colpo micidiale alle aspirazioni politiche di Berlusconi soprattutto per le parole utilizzate in sentenza: "Ritiene il Tribunale che la valutazione unitaria del materiale probatorio illustrato evidenzi lo stabile inserimento della ragazza nel collaudato sistema prostitutivo di Arcore ove giovani donne, alcune delle quali prostitute professioniste, compivano atti sessuali in plurimi contesti". 🔗Leggi su Liberoquotidiano.it

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