La sobrietà non sia silenzio ma dignità Bonanni contro il logorìo del 25 aprile

C’è sempre un rumore di fondo che accompagna il 25 aprile. Non è il suono delle fanfare, né il silenzio raccolto delle corone deposte. È il brusio delle polemiche, delle strumentalizzazioni, delle accuse incrociate. Quest’anno, il lutto per la scomparsa del Pontefice ha spinto il Consiglio dei ministri a invitare alla sobrietà durante le celebrazioni della Liberazione. Un invito, si dirà, comprensibile: il 26 aprile si terranno i funerali solenni, con la presenza dei principali leader del mondo. Eppure, anche questo richiamo al contegno è stato letto da alcuni come un tentativo implicito di sminuire il significato politico e antifascista della giornata.Ciò che davvero inquieta, però, è che da anni si assiste a un lento ma costante logoramento del senso profondo del 25 aprile. Il suo spirito originario, quello della Resistenza popolare, plurale, unitaria, viene spesso deformato da chi piega la memoria a una visione faziosa della storia. 🔗Formiche.net
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