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I 5 luoghi più tetri in Sicilia da visitare assolutamente

Se sei un appassionato di viaggi e sei alla ricerca di luoghi unici e misteriosi, la Sicilia ha molto da offrirti anche in questo senso.  L’isola infatti, ricca di storia e di cultura, ospita alcuni dei luoghi più tetri al mondo, dove si narra di fantasmi, misteri e leggende.  Se anche tu sei attratto dal mistero e dal brivido prendi nota dei 5 luoghi che seguono, così da inserirli nel tuo prossimo itinerarigio di viaggio in Sicilia. Il Castello di Carini Il Castello di Carini, cittadina a pochi chilometri da Palermo, è uno dei posti più tetri e misteriosi in Sicilia. Secondo la leggenda, il castello è infestato dallo spettro di Donna Laura Lanza, una nobildonna che fu assassinata nel XVII secolo.  Si dice che il suo fantasma ancora oggi si aggiri per le stanze del castello e che l’orma della sua mano insanguinata sia ancora visibile sulle pareti. Il Castello di Caccamo Il Castello di Caccamo, delizioso paesino anch’esso in provincia di Palermo, è un altro luogo caratterizzato da una storia oscura.  Secondo la leggenda il padrone del castello, Matteo Bonello,fu imprigionato e lasciato morire dopo che i suoi tendini e gli occhi furono recisi.  Si dice che il suo fantasma, cieco e rabbioso, ancora oggi vaghi per le stanze del castello trascinandosi rabbiosamente. La città fantasma di Poggioreale La città di Poggioreale, situata nella Valle del Belice, fu completamente distrutta dal terremoto del 1968 e mai più ricostruita.  Oggi, i ruderi ancora in piedi si presentano nell’insieme come una sorta di città fantasma, abbandonata e in rovina. Camminare tra le sue strade vuote e desolate è un’esperienza unica e inquietante. Il Castello di Milazzo Il Castello di Milazzo, in provincia di Messina, è famoso per la leggenda della suora murata viva.  Si narra che una giovane donna innamorata di un soldato fosse stata costretta dal padre a prendere i voti e a vivere in clausura.  Nonostante tutto, la donna continuò a incontrarsi con il suo amato, ma quando la sua relazione venne scoperta, fu murata viva all’interno del castello come punizione.  Si dice che il fantasma della suora ancora oggi si aggiri per le stanze del castello, tanto che molti giurano di averla vista affacciarsi alla finestra e lamentarsi del suo destino tragico. Le catacombe dei Cappuccini Le catacombe dei Cappuccini di Palermo, poco fuori dal centro storico e a breve distanza dalla Cattedrale, sono uno dei luoghi più inquietanti in Sicilia.  Qui, infatti, sono conservati i corpi mummificati di circa 8.000 persone tra cui nobili, religiosi e membri della borghesia siciliana del XVII e XVIII secolo.  I corpi sono esposti in modo che siano ben visibili al pubblico e alcuni di essi indossano ancora i loro abiti d’epoca.  La vista di questi corpi mummificati può essere scioccante e inquietante, ma allo stesso tempo affascinante per la loro straordinaria conservazione. Tra tutti gli “ospiti” delle Catacombe dei Cappuccini di Palermo, sicuramente il più famoso è la mummia della piccola Rosalia Lombardo, morta a soli 2 anni e fatta imbalsamare dai genitori. Il fascino del mistero Visitare luoghi tetri e misteriosi è un’esperienza che affascina molte persone, ed esistono tour di questo tipo in tutto il mondo.  Ci sono molti turisti che cercano proprio luoghi con una storia oscura e misteriosa in ogni città che visitano, siti che possano far loro provare emozioni forti e uniche.  Questi luoghi spesso sono associati a leggende e storie di fantasmi, il che rende il tutto ancora più affascinante e inquietante al tempo stesso.  La Sicilia tra l’altro, con la sua ricca storia e patrimonio culturale, offre molti di questi posti, che sono in grado di attirare turisti da tutto il mondo.  Ad ogni modo, è importante ricordare che questi luoghi vanno sempre visitati con rispetto e sensibilità, per preservarne la loro storia ed il significato. In breve Se ami viaggiare e sei alla ricerca di posti unici e misteriosi da aggiungere al tuo itinerario, la Sicilia ha davvero tanto da offrirti anche in questo senso.  I 5 luoghi che ti abbiamo presentato in questo articolo sono solo alcuni degli innumerevoli siti che la Sicilia ha da offrire per quel che riguarda il mistero e la leggenda, una idea di viaggio da considerare certamente.  Sono luoghi inquietanti, pieni di storia e di fascino, che non ti lasceranno indifferenti.  Se hai il piacere ed il coraggio di visitarli, ciascuno di essi ti lascerà un’emozione forte e indelebile. Buona visita! Voi conoscete 5 luoghi più tetri in Sicilia? Fatemelo sapere nei commenti. Scopri la rubrica Cosa e Dove Mangiare e Ti Parlo di Genova, seguimi sulla pagina Facebook per essere aggiornati su tutte le novità della pagina o in alternativa puoi trovarmi su Instagram e Twitter.
Tag : Guide viaggi, luoghi abbandonati, posti abbandonati, Sicilia, urbex sicilia
Mon, 29 May 2023 06:30:00

Pizza fatta in casa con ciliegino giallo, funghi, speck e noci

Questa pizza fatta in casa con pomodoro ciliegino giallo, funghi, speck e noci con un filo di miele di acacia. Questa pizza è un'esplosione di sapori autentici e naturali. Il pomodoro ciliegino giallo dona un tocco di dolcezza, i funghi aggiungono un sapore intenso e terroso, lo speck conferisce una nota affumicata, le noci una croccantezza irresistibile, e il miele di acacia unisce il tutto con la sua delicatezza. Ogni morso è un'esperienza di gusto autentico e ricco di profumi. Scopriamo insieme come realizzare questa pizza fatta in casa con ciliegino giallo, funghi, speck e noci
Tag : Ricette
Sat, 27 May 2023 06:30:00

Intervista: Marco Benedet autore e editore di Verbaqua Edizioni

Per lo spazio dedicato alle interviste, oggi ospitiamo Marco Benedet autore e editore di Verbaqua Edizioni. Scopriamo cosa si cela dietro questo doppio ruolo. Intervista: Marco Benedet autore e editore di Verbaqua Edizioni Chi è Marco Benedet e cosa puoi dirci del suo essere autore e editore? Salve, io sono un veterinario che ha fatto la libera professione a tutela della salute degli animali per molti anni. Ad un certo punto della mia vita, seguendo la passione per il mare, mi sono ritrovato sulle rive del Mar Rosso a Sharm El Sheikh a fare l’istruttore sub. Un desiderio divenuto realtà. In quegli anni, sempre impegnato nella cura degli animali, scrissi un manuale sul Primo Soccorso per cani e gatti pubblicato da una nota casa editrice. Presa “la penna in mano” le emozioni provate e gli incontri subacquei e non mi hanno spinto a scrivere quel che stavo provando. Scrissi così il mio primo romanzo “Ma chi me lo ha fatto fare?” Una storia autobiografica che per il pubblico a cui era rivolto in qualche modo mi costrinse ad organizzarmi ad auto pubblicarlo. È così che imparai cosa è l’impaginazione, la grafica di copertina, le correzioni, la suddivisione in capitoli e tutto quel che serve per mettere su carta un’idea. Ora posso dire che il risultato non fu perfetto, complice la tipografia locale che tra le varie cose “dimenticò” anche di mettere il mio nome in copertina, ma ancora adesso sono orgoglioso di quella prima pubblicazione che mi insegnò tante cose sull’editoria. Di cosa parlano i suoi libri? Dopo aver iniziato a scrivere con un saggio sulla salute degli animali parlando prima di Primo Soccorso e poi un altro sulla gestione dei gatti, sono poi stato preso dai romanzi. Il tema non poteva che essere il mare. Il mio mare è sempre stato pieno di squali in ogni sua eccezione. Ho scritto un saggio sulla biologia degli squali del Mar Rosso fino ad arrivare ad un romanzo sci-fi “Lo squalo luce Z” pubblicato dalla casa editrice GPM passando per un paio di romanzi sempre a tema squali.   Che tipo di autore si ritiene? Oramai ho pubblicato una decina di testi (onestamente non so quanti sono per le complicate vicissitudini di alcuni di questi), ma non mi ritengo uno scrittore. Posso dire che guidato dalla passione ho sentito la necessità di scrivere quel che provavo, quel che so e che stavo vivendo e quel che la fantasia mi ha reso vivido come se certe cose le avessi avute davanti agli occhi. Frutto della mia fantasia sono ad esempio il mio romanzo di fantascienza “La trattativa” e alcuni racconti pubblicati in diverse raccolte. Quindi si può dire che ho dovuto imparare a fare lo scrittore per assecondare un’innata pulsione.  Ora passiamo al suo essere Editore: Come nasce la Verbaqua Edizioni?  Rispondere a questa domanda è tanto semplice quanto complicato. Dico subito che l’ultimo motivo è stato l’aspetto economico. Anzi. In parole semplici sono stato costretto ad diventare editore per me stesso non perché non trovavo chi mi pubblicasse, ma per l’esatto contrario. Durante la mia carriera di scrittore ho firmato ben 4 contratti con differenti case editrici. Di questi 4 contratti ben 3 hanno avuto la necessità di intervento di un avvocato per salvaguardare i miei diritti. Il quarto ancora non ha visto l’intervento di un avvocato solo perché oramai stanco e rassegnato ad un mondo dell’editoria dove l’incompetenza e la cupidigia oramai sono le regole di base. Vista la situazione mi sono chiesto cosa mi mancava per pubblicare autonomamente, e cosa importante con serenità, un testo. Dopo un’analisi la risposta fu: un’etichetta. Le altre competenze le avevo (almeno secondo me). Con un po’ di coraggio è nata la mia etichetta Verbaqua di cui sono orgoglioso. Non è una vera casa editrice, ma da anni da un marchio e distingue le mie auto pubblicazioni. Quali sono i primi step e ostacoli per distinguersi da tante altre ce indipendenti italiane? Come detto Verbaqua non ha la pretesa di essere definita Casa editrice, ma per esperienza diretta posso dire che grazie a collaborazioni esterne di tante persone, che qui sarebbe lungo elencare, molte delle pubblicazioni di Verbaqua hanno una maggiore qualità nei testi e nella fattura di tante pubblicazioni di CE anche famose. Qual è il modo giusto per interfacciarsi all’editoria, secondo Lei? Mi dispiace, a questa domanda non so rispondere. Io ho superato il problema creando la mia etichetta, ma confesso che non è stato facile. Pubblicare un libro cartaceo e anche la versione digitale ebook non è facile. Le competenze necessarie sono molte e nulla deve essere lasciato al caso. Purtroppo però questo pare che non lo sappiano neanche alcune CE e l’autore questo lo può scoprire solo dopo aver firmato un contratto e visto il risultato.   Per quanto riguarda il panorama letterario italiano, cosa pensa che manchi al momento? Credo che nel panorama letterario italiano attuale manchi la voglia di fare vera editoria. Oramai molte CE vengono gestite come slot machine: vengono buttati dentro testi a caso e poi se la fortuna arriva si racimola qualche migliaio di euro. Se poi con qualche scusa non vengono pagati i miseri diritti agli autori è anche meglio. Questa non è la via giusta. Si dice che in Italia si legge poco ma non è vero, anzi. Il potenziale sarebbe enorme. Il problema è che il lettore ha grandi difficoltà a trovare il libro giusto e quando lo deve acquistare teme per quel che potrebbe trovarsi in mano. Credo che sia per questo che in Italia vendano molto le pubblicazioni dei cosiddetti vip. In quei casi hai poco perché ti aspetti poco, quindi non c’è delusione che purtroppo assilla molti lettori dopo aver speso cifre anche significative. Quali sono le maggiori difficoltà che le piccole case editrici devono affrontare per emergere? Non so se quel che devo affrontare con Verbaqua sia quel che quel che devono affrontare le piccole CE, ma entrambe devono farsi conoscere e vendere il che ci accomuna. Il nodo è farsi conoscere. Far arrivare sotto gli occhi del lettore una pubblicazione che deve apparire nell’aspetto e nei contenuti esattamente come il lettore desidera e poi, cosa più importante, mantenere tutte le promesse offrendo un testo ottimo e una versione cartacea o digitale di qualità, senza sconti. Non è facile e il percorso per arrivare a questo non è breve. La cosa “bella” è che avere un buon prodotto è solo il primo passo, poi serve un progetto marketing ben fatto tale da illustrare e far desiderare al lettore quel romanzo. A chi volesse avviarsi verso l’auto pubblicazione può essere utile sapere due cose: primo, per avere le competenze in marketing si devono studiare molte cose e imparare a fare molte cose. Per esperienza posso garantirvi che non è sufficiente fare qualche post su Facebook. Per Verbaqua io ho fatto un corso di Digital Marketing, Marketing per Social media, email marketing e tanto altro ed anche imparare a fare lavori di grafica e creare siti capaci di vendere. La seconda cosa è la questione temporale. Se per scrivere un romanzo serve un tempo 100, poi farlo diventare un libro e un ebook serve almeno un tempo 50, ma altro tempo 100, ma anche 200, serve per promuoverlo e venderlo. Quando si firma un contratto con una casa editrice ricordatevi di questo rapporto. Quali sono, secondo lei, gli aspetti più forti dell’essere editore e autore? A fronte della necessità di tante competenze e di collaborazione di amici capaci quando si pubblica per proprio conto si ha l’onere e l’onore di creare e vedere un libro da zero. Stesso onere e onore si ha/deve avere nel controllare ogni singolo passaggio che portano l’idea di un autore ad essere letta da un lettore. Non avere/fare il controllo di anche solo un passaggio si rischia di vedersi annullato tutto il lavoro fatto. Un esempio è quel che mi è capitato con Amazon che fino a poco tempo fa era il canale preferenziale di vendita dei miei libri cartacei. Un giorno, dopo aver pubblicato una versione aggiornata di uno dei miei primi romanzi, mi sono visto accusare di plagio di me stesso. Avendo a che fare su quella piattaforma solo con robot non sono mai riuscito a dimostrare dell’assoluta regolarità della cosa. Dopo anche decine di email e documenti allegati io Marco Benedet sono stato bannato per plagio dei romanzi di Marco Benedet. Quella è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ora pubblico e vendo direttamente anche grazie al mio sito https://verbaqua.grwebsite.it/ Quali novità dobbiamo aspettarci dalla Verbaqua Edizioni?  Onestamente non ho grosse novità all’orizzonte. Preso da altri impegni dedico solo un po’ di tempo alla quotidiana attività di marketing. Nel cassetto ho un romanzo completo che però ha bisogno di una completa rivisitazione per quanto riguarda la location. E’ uno sci-fi che avevo ambientato genericamente negli USA, ma credo che una realtà italiana di provincia lo potrebbe solo migliorare. Devo solo trovare il tempo.  Mentre nel suo operando da autore?  Oramai per me le due attività lavorano sullo stesso binario quindi credo di aver già risposto. Per chi vuole collaborare con voi quali saranno le modalità? Io già collaboro con altri autori e con CE che mi invitano a concorsi e a collaborare a pubblicazioni di raccolte di racconti. Collaboro anche con tante altre persone come scambio di competenze e pareri. L’auto pubblicazione sarebbe impossibile senza l’aiuto di altri. Quindi chi volesse avere un parere sulle mie competenze o un suggerimento per le mie esperienze o offrirsi per una collaborazione può contattarmi sui social o scrivermi una email a marcob9999@gmail.com. E tu conoscevi Marco Benedet e Verbaqua Edizioni? Fammelo sapere nei commenti. Se ti piace scrivere o raccontare un libro, una ricetta o un viaggio che vuoi fare scoprire, scrivi a appuntidizelda.info@gmail.com. Scopri la rubrica Cosa e Dove Mangiare e Ti Parlo di Genova, seguimi sulla pagina Facebook per essere aggiornati su tutte le novità della pagina o in alternativa puoi trovarmi su Instagram e Twitter.
Tag : Interviste, Casa editrice, Collaborazione, intervista, Intervista autore, Marco Benedet, Verbaqua Edizioni
Thu, 25 May 2023 06:00:00

Recensione: Niente di Vero di Veronica Raimo

Oggi Daniela di Daniela Carletti – Autrice per l’appuntamento del libro, ci parla de Niente di Vero di Veronica Raimo nell’edizione di Einaudi. Recensione di Daniela Carletti de Niente di Vero di Veronica Raimo Acquista il romanzo Niente di Vero di Veronica Raimo «Sorriso amaro» Vincitore del “Premio Strega Giovani 2022”, “Niente di vero” di Veronica Raimo racconta fatti autobiografici legati alla famiglia d’origine dell’autrice e protagonista (Verika, che è una contrazione di Veronica): le eccessive ansie della madre, il senso dell’ordine quasi maniacale del padre, il rapporto con i nonni e con il fratello, Christian, anche lui scrittore. Non mancano le prime esperienze adolescenziali di sesso e il tentativo di ritagliarsi uno spazio nel mondo: tutti elementi che, inequivocabilmente, fanno di questo libro un romanzo di formazione, ossia un “bildungsroman” secondo l’accezione tedesca che è quella originaria. Scritto con uno stile lineare e scorrevole, nella narrazione la Raimo sparge qua e là termini, come ad esempio “googlare”, che non sono proprio un arricchimento della lingua italiana ancora in grado di concepire sfumature diverse relative ad uno stesso concetto, attraverso una considerevole fioritura di termini. Se da un lato l’espressione infatti, favorisce la brevità riassumendo un’azione (googlare vuol dire “Cercare in internet tramite un motore di ricerca” fonte Oxford Languages), dall’altro disabitua all’eloquio e alla discorsività: accade sempre più spesso che si usi un termine, senza saperne esprimere a parole il significato. Sempre nella narrazione troviamo descrizioni di situazioni non proprio gradevoli (come quella del bolo di alcuni commensali o quella dei limiti imposti da un intestino pigro), per proseguire con la notizia secondo cui la lettura de “I fratelli Karamazov” di Dostoevskij è un supplizio. A parte questi aspetti “trasgressivi” che ormai sanno di tutto fuorché di trasgressione (poiché vengono usati da svariati decenni), l’aspetto interessante del libro risiede nel contrario di ciò che può apparire. Non si tratta di un racconto più o meno esilarante, quanto piuttosto di una sorta di confidenza dal sorriso amaro, un’ironia in cui, come spiega già il titolo, non c’è “niente di vero”, poiché, dice la Raimo – vivere in un’indeterminatezza costante, mette ogni cosa in discussione, scomponendola in mille pezzi che poi, alla fine, non stanno più insieme tra loro –. E se il padre, chimico di professione, tende a creare dei luoghi in cui gli oggetti sono ordinati proprio come gli elettroni intorno al nucleo atomico di un determinato elemento chimico, lei, Verika, lo rifiuta “Ogni volta che mi sono sentita chiusa in una cameretta, dentro un gioco con delle regole, non ho provato a fuggire ma a inquinare il raziocinio della stanza e delle regole.”; salvo poi osservare che “… comincio a rileggere tutta la mia vita in questi termini: un conflitto costante tra abbandonare qualcosa e cercare di riprenderlo.” L’apparente contraddizione rivela in realtà un disagio, inevitabile nel momento in cui vengono a mancare i parametri di riferimento, senza che nessuno sia riuscito a sostituirli prima di distruggerli. Il libro insomma è la denuncia di un malessere diffuso, ma non dice nulla di nuovo sul panorama esistenziale attuale, specie quello delle nuove generazioni, essendo il racconto di una delle tante esperienze di vita, uguale a mille altre, dove però l’autrice che molto saggiamente non si prende troppo sul serio, comprende molto bene che ogni cosa è governata da un senso sconfinato di noia. Daniela Carletti Scopri i consigli di lettura degli scorsi appuntamenti. E tu conoscevi questo libro Niente di Vero? Fammelo sapere nei commenti. Se ti piace scrivere o raccontare un libro, una ricetta o un viaggio che vuoi fare scoprire, scrivi a appuntidizelda.info@gmail.com. Scopri la rubrica Cosa e Dove Mangiare e Ti Parlo di Genova, seguimi sulla pagina Facebook per essere aggiornati su tutte le novità della pagina o in alternativa puoi trovarmi su Instagram e Twitter.
Tag : Libri e Fumetti, Collaborazione, Libri, Niente di Vero, Niente di Vero di Veronica Raimo, Premio Strega, romanzo di formazione, Veronica Raimo
Wed, 24 May 2023 06:00:00

The Glamour of Montecarlo, scoprite di cosa si tratta

Montecarlo: un nome che evoca ricordi affascinanti, forse mai vissuti. Una città che, nella sua incredibile notorietà, ancora può regalare antri sorprendenti, persino per chi ci è già stato. Il “Glamour of Montecarlo” è ormai un modo estremamente diffuso per spiegare perché la lussuosa città-stato sulla costa mediterranea della Francia è una meta ambita per i viaggiatori. Il glamour, il divertimento e lo sfarzo sono soltanto alcuni dei tesori umani, che si confondono al bellissimo sfondo di una regione con panorami millenari come la Costa Azzurra. Rinomata oasi di lusso e bellezza, Montecarlo offre una miriade di attività e attrazioni che soddisferanno anche i visitatori più esigenti. Esploriamo quindi tutto ciò che le luci abbaglianti e la storia, ormai mescolata al mito, riservano agli avventori di tutto il mondo. Partire dalla storia per arrivare al presente Così come per città storiche come Firenze, una delle prime cose da fare a Montecarlo è esplorare la sua storia, partendo dal quartiere storico di Monaco-Ville, situato su un promontorio roccioso che domina la città. Con le sue stradine pittoresche e i suoi edifici storici, Monaco-Ville offre un’atmosfera incantevole e affascinante. Qui si trova anche il Palazzo del Principe, una sontuosa residenza che è stata la dimora della famiglia Grimaldi fin dal 1297. I visitatori possono visitare alcune delle sale di stato del palazzo e godere di una vista panoramica sulla città e sul mare. L’affascinante storia di Montecarlo, che ha portato alla creazione dell’attuale città-stato, è un tesoro antropologico molto prezioso, che vale la pena vivere prima di gettarsi nelle altre attività. Altra attrazione imperdibile è il famoso Museo Oceanografico di Montecarlo. Fondato nel 1910, il museo è situato su una scogliera e offre la possibilità di vedere da vicino incredibili creature marine e reperti oceanografici. I visitatori possono ammirare squali, tartarughe marine, coralli e molte altre specie in un ambiente estremamente curato e pensato per mantenere gli animali a loro agio. Il museo ospita anche mostre interattive e spettacoli che forniscono informazioni dettagliate sul mondo sottomarino. Oltre alla sua importanza scientifica, il Museo Oceanografico offre anche una vista mozzafiato sul mare e sulla costa circostante. Che dire poi dello spettacolo per gli amanti dei giardini? I giardini di Les Jardins Saint-Martin sono un’oasi di tranquillità nel cuore di Montecarlo. Questi spazi colorati, situati vicino al famoso casinò, offrono una splendida vista sul mare e sul porto. Con i suoi prati ben curati, le fontane e le sculture, i giardini di Les Jardins Saint-Martin sono il luogo ideale per una passeggiata rilassante o per godersi un picnic in un ambiente sereno e lussureggiante. Ora che lo abbiamo menzionato, ovviamente va detto che una delle attrazioni principali di Montecarlo è chiaramente il suo casinò. Alcuni dicono che non si è veramente stati a Montecarlo se non si è fatta almeno una sosta al famoso casinò della città. Situato nel quartiere di Monte Carlo, il casinò è un’icona di lusso e classe. Costruito nel 1863, il casinò offre un’atmosfera unica con i suoi sontuosi interni e i suoi giochi d’azzardo di fama mondiale. Anche se si decide di non giocare, vale comunque la pena di visitare il casinò per ammirare l’architettura e l’atmosfera che lo circonda. Il Casinò di Montecarlo è un simbolo di eleganza e divertimento, e molti visitatori si godono anche un drink o una cena nei suoi ristoranti e bar raffinati Se si è curiosi di tentare qualche puntata, ma non ci si sentisse a proprio agio a lanciarsi nei giochi, si può sempre fare un po’ di pratica sui casinò online con bonus senza deposito recensiti in questa pagina, così da non spendere soldi reali e magari scoprire di avere un certo talento a uno dei tanti classici da casinò come poker, blackjack o roulette. Lo shopping di lusso a Montecarlo Sarebbe davvero indecoroso non citare almeno una volta la possibilità di esplorare un vero luogo di culto per lo shopping come Montecarlo. La città offre un’ampia selezione di boutique di alta moda e gioiellerie di lusso storiche, infatti. Nella famosa Avenue des Beaux-Arts e nelle strade circostanti si possono trovare alcuni dei marchi di moda più prestigiosi al mondo. Da Louis Vuitton a Chanel, da Cartier a Prada, Montecarlo è un vero paradiso per gli amanti dello shopping di lusso. Tutti negozi di alta qualità inseriti in un vero e proprio spettacolo urbano, in cui non è raro vedere sfoggiati grandi stili, per immergersi al meglio nella raffinatezza di Montecarlo. Non dimentichiamoci neanche degli amanti dei motori. Montecarlo è una delle città più famose quando si parla del Gran Premio di Formula 1. Ogni anno, le strade della città si trasformano in un percorso di gara per i migliori piloti del mondo. Anche se non si ha la fortuna di visitare Montecarlo durante il Gran Premio, si può comunque percorrere il circuito e ammirare i punti di riferimento che lo rendono unico. Le curve strette, i tunnel e la posizione spettacolare del circuito all’interno della città rendono il Gran Premio di Montecarlo uno degli eventi motoristici più prestigiosi e affascinanti al mondo. Da menzionare anche il porto di Montecarlo, la cui baia ha molti marinai pronti ad offrire uno yacht per farsi un giro sulla costa. Che dire quindi, se non di scegliere con attenzione? Montecarlo offre una vasta gamma di attività e attrazioni per soddisfare tutti i gusti, ma è necessario anche sapersi dare alcuni limiti di tempo e, soprattutto, di budget. Dagli splendidi giardini alle opere d’arte oceanografiche, dal casinò di fama mondiale alle boutique di alta moda, Montecarlo incanta i visitatori con il suo fascino unico e il suo stile sofisticato, trascinando chiunque in una rete romantica, come solo una città dal perfetto mix tra lusso, cultura e divertimento, può fare. Voi conoscete Montecarlo? Fatemelo sapere nei commenti. Scopri la rubrica Cosa e Dove Mangiare e Ti Parlo di Genova, seguimi sulla pagina Facebook per essere aggiornati su tutte le novità della pagina o in alternativa puoi trovarmi su Instagram e Twitter.
Tag : Guide viaggi, Costa Azzurra, Francia, Monaco-Vill, Montecarlo, Viaggiare
Tue, 23 May 2023 06:00:00

Come scegliere l’Assicurazione di Viaggio

L’assicurazione di viaggio: cosa c’è da sapere Quando si viaggia, può capitare che le cose non vadano come previsto. Potrebbe capitare di rompere gli occhiali, perdere il passaporto o avere bisogno di assistenza medica. È in questi momenti che l’assicurazione di viaggio diventa importante. In questo articolo parleremo dell’assicurazione di viaggio, di cosa copre e di cosa bisogna tenere a mente quando si sceglie questa opzione. Cos’è l’assicurazione di viaggio? L’assicurazione di viaggio è un tipo di polizza assicurativa che copre i viaggiatori da eventuali problemi che potrebbero verificarsi durante un viaggio. Coperture comuni includono perdita o furto di bagaglio, assistenza medica in caso di malattia o infortunio, evacuazione medica, assistenza durante il viaggio e cancellazione di viaggio. L’assicurazione di viaggio può essere utile per qualsiasi tipo di viaggio, ma è particolarmente importante in alcuni casi: Intermundial da 25 anni è specializzata in assicurazione di viaggio e soluzioni per il settore turistico. Dispone di diverse polizie assicurative specifiche che vanno da quella Totaltravel, annuale multiviaggio, visto Schengen, assicurazione sportiva, sci, di studio e in crociera. Tra le soluzioni più scelte c’è la Totaltravel, ma esistono tre tipi di assicurazioni, tutti principalmente con copertura internazionale per soggiorni non superiori a 90 giorni. Se ti serve solo una copertura sanitaria, allora scegli la Totaltravel Mini. Mentre se hai bisogno di proteggere il tuo bagaglio, i voli, i mezzi di trasporto o i danni di terzi, l’assicurazione che fa al tuo caso è l’opzione Totaltravel o Totaltravel Premium. L’assicurazione InterMundial fornisce protezione in ogni momento del tuo viaggio con un team assistenza 24 ore su 24, 365 giorni all’anno e garantisce la migliore assistenza medica nella tua lingua con la Telemedicina. Puoi richiedere l’assistenza tramite videoconsulto diretto con un medico dal tuo cellulare, senza costi, spostamenti o attese. Sicuramente la modalità Totaltravel premium è la più completa su diversi piani, in quanto copre il rimborso in caso di annullamento del viaggio, oltre a un limite superiore per le spese mediche (€ 5.000.000). Perché dovreste scegliere la Totaltravel premium? Tra gli vantaggi sicuramente è quella di ritrovare il vostro bagaglio e, nel caso non venisse recuperata, vi rimborsano il costo totale. E’ coperto anche in caso di infortuni in viaggio e rimborso di annullamento e interruzioni del viaggio in circostanze impreviste che impediscano la realizzazione del viaggio. Questi sono alcuni dei benefici che si possono usufruire di questo pacchetto. InterMundial dispone anche di un’applicazione molto facile e intuitiva in cui puoi conservare la tua assicurazione di viaggio a portata di mano, richieste di rimborso dove e quando vuoi e tutte le informazioni utili alla tua destinazione, comprese i voli se vengono cancellati, in ritardo, in orario e molto altro. Voi conoscete InterMundial ? Fatemelo sapere nei commenti. Scopri la rubrica Cosa e Dove Mangiare e Ti Parlo di Genova, seguimi sulla pagina Facebook per essere aggiornati su tutte le novità della pagina o in alternativa puoi trovarmi su Instagram e Twitter.
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Mon, 22 May 2023 06:41:06

Gita fuori portata a Vicenza: tra prodotti locali e sguardi all’insù

Se hai solo mezza giornata a disposizione per visitare Vicenza, non ti preoccupare: c’è ancora molto che puoi vedere e fare in questa città ricca di storia e cultura. Nel nostro caso ci siamo imbattuti in giorni in cui molti musei erano chiusi o chiudevano prima, vi racconto comunque quello che abbiamo potuto vedere a suo modo. Gita fuori portata a Vicenza: tra prodotti locali e sguardi all’insù Innanzitutto, ti suggerisco di iniziare la tua visita dal centro storico di Vicenza, che è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Da qui puoi ammirare l’architettura rinascimentale della città, che è stata fortemente influenzata dal grande architetto Andrea Palladio. Giardini Salvi e Loggia Valmarana Come cominciare la tua gita fuori portata? Usciti dalla stazione, ti suggerisco di visitare il Giardino Salvi, un’area verde di 3,5 ettari situata vicino al centro storico. Qui puoi passeggiare tra i giardini e le fontane, oppure sederti e goderti il sole. Sorge anche l’elegante Loggia Valmarana, realizzata da un allievo di Palladio verso la fine del XVI secolo. Porta Castello, la via per l’accesso al centro storico Dopo la pausa ai Giardini Salvi, dirigiti verso Porta Castello perché è la via d’accesso per il centro storico. Un tempo sorgeva il Castello Scaligero, ancora oggi si trova il Torrione che faceva parte della cinta muraria medievale della città. Da qui prendi Corso Palladio accederai tra i luoghi più iconici del centro storico ci sono la Basilica Palladiana, il Teatro Olimpico e la Piazza dei Signori, dove si trova il Palazzo della Ragione. Questi edifici sono tutti esempi straordinari dell’architettura rinascimentale italiana e sono imperdibili per chi visita Vicenza. Piazza dei Signori e la Basilica Palladiana Uno degli esempi architettonici che vi lascerà a bocca aperta è la Basilica Palladiana, la loggia dai toni di marmi bianchi, archi, colonne e una cupola color verde acqua in chiave gotico. Queste logge sono state edificate da Andrea Palladio, tra il 1549 ed il 1617, oggi sede di tre spazi espositivi indipendenti, è teatro di mostre d’architettura e d’arte. In questa bellissima piazza puoi trovare: Pausa pranzo da La Toasteria Gourmet A due passi dalla piazza, troverai un piccolo posticino chiamato La Toasteria Gourmet. Hanno tantissime tipologie di toast in formato 17x21cm con tre tipologie impasti integrale, grano duro e cereali. Ci sono anche proposte vegane e vegetariane, mentre i proprietari gentili e super disponibili. Io ho scelto il Trevigiano con porchetta trevigiana, brie e salsa tartufata e poi un Laborioso con salmone selvaggio, mozzarella, pesto genovese, pomodoro e lattuga. Tutti decisamente troppo buoni, oltretutto non abbiamo speso molto! Il localino si trova in Contrà Do Rode n, 9. Ponte San Michele, un piccolo angolo che ricorda la grande Venezia Il Ponte San Michele si trova a pochi passi dalla Piazza dei Signori, è un luogo dove si incontrano i due fiumi che attraversano tutta Vicenza: Il Bacchiglione e il Retrone. Questo ponte venne realizzato tra il 1621 e il 1623, originalmente in legno e poi in pietra collega il quartiere detto delle barche, proprio perché in passato vi sorgeva un porto fluviale della città, dove arrivavano da Venezia, le imbarcazioni cariche di spezie ed erbe. Si dice che qui gli innamorati s’incontrino sul ponte per dichiarare i propri sentimenti. Tra alcuni palazzi, vi sono ancora i resti del teatro romano Berga, eretto nel II secolo, con struttura che ricorda quello di Verona. Il teatro fu distrutto nel Settecento. I Zaeti, i dolcettini tradizionali veneziani Piccola pausa dalla Pasticceria Venezia per prendere i dolcetti dal nome i Zaeti che in veneziano si chiamano “zaeti” o “zaleti” detti “gialletti”, ovvero biscotti dal colore giallo dovuto principalmente all’impiego della farina di mais. Gli altri ingredienti sono farina 00, burro, zucchero, uova, uvetta sultanina, pinoli e grappa. Si trovano nelle zone di Venezia, Verona, Padova, Treviso e Vicenza e sono ideali da accompagnare con tè, il caffè o in accompagnamento ai vini passiti a fine pasto. Nel libro di ricette, La nuova cucina economica, Vincenzo Agnoletti nel 1803 scriveva la ricetta di questi biscotti, con uso di farina di frumento, lievito, scorza di arancia e burro e, una volta cotti, veniva spennellati con glassa di zucchero. Mentre il commediografo Carlo Goldoni ne parlava già nella sua commedia del 1749 “La Buona Moglie” in buon vino liquoroso, mentre Pellegrino Artusi, nel manuale di cucina La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene del 1891, scriveva: “Signore mamme, trastullate i vostri bambini con questi gialletti; ma avvertite di non assaggiarli se non volete sentirli piangere pel caso molto probabile che a loro ne tocchi la minor parte.” Il museo naturalistico e archeologico Il Museo Naturalistico-Archeologico è suddiviso in due sezioni: Naturalistica e Archeologica. La prima è dedicata all’illustrazioni delle caratteristiche del territorio, in particolare a quello dei colli Berici in cui si dividi in flora e fauna. Il suo complesso esiste su due chiostri domenicani di Santa Corona. Mentre la sezione Archeologica espone e conserva diverse testimonianze della storia antica del Vicentino dalla preistoria all’epoca dei Longobardi. Si divide in tre periodi La Preistoria, L’Età del ferro e L’Età Romana, infine un’esposizione con documentazione della presenza dei longobardi nel territorio vicentino. Sul museo ve ne parlerò prossimamente in un articolo di approfondimento. Infine abbiamo fatto tappa da Koko Bubble Tea Cafè, di cui abbiamo preso un frappuccino al caffè e al matcha. Spero che questo mini gita a Vicenza possa piacervi. Voi conoscete Vicenza? fatemelo sapere nei commenti. Scopri la rubrica Cosa e Dove Mangiare e Ti Parlo di Genova, seguimi sulla pagina Facebook per essere aggiornati su tutte le novità della pagina o in alternativa puoi trovarmi su Instagram e Twitter.
Tag : Viaggiare, cosa vedere a vicenza, cose da vedere a vicenza, Dove mangiare, dove mangiare a vicenza, gite fuori portata, La Toasteria Gourmet, Locali, mangiare a vicenza, Unesco, Veneto, Vicenza, vicenza cosa vedere, Zaeti
Sat, 20 May 2023 15:15:16

Breve storia delle pandemie a Milano di Edoardo Ferrario

Oggi Daniela di Daniela Carletti per l’appuntamento del libro, ci parla de Breve storia delle pandemie a Milano. Dalla Peste Nera al Coronavirus SARS-CoV-2 nell’edizione di VJ Edizioni. Recensione di Daniela Carletti de Breve storia delle pandemie a Milano di Edoardo Ferrario Acquista il romanzo Breve storia delle pandemie «Niente di nuovo sotto il sole» Partendo dalla “Peste nera” del 1347 e ripercorrendo tutte le manifestazioni pandemiche fino ai giorni nostri, Edoardo Ferrario compie un efficace excursus storico sui drammatici periodi che in passato hanno imperversato sul capoluogo lombardo e non solo. Conciso ma puntuale, questo “instant book” come lo definisce l’autore, mette in risalto ogni proble-matica scaturita dal manifestarsi delle epidemie, come ad esempio la tendenza a minimizzare la si-tuazione “Si trattava dell’influenza asiatica e quindi, in un certo qual modo, vissuta dagli italiani come qualcosa di esotico e lontano da noi. Finché non arrivò in Italia.” (pag. 55), “La sensazione fu che i politici tendessero a non spaventare una popolazione che si avviava velocemente verso un be-nessere economico.” (pag. 56). Altro problema su cui si pone l’accento, sono i disservizi delle varie amministrazioni locali “Questo atteggiamento portò a non intraprendere nessuna precauzione per evitare il contagio.” (pag. 58); o ancora il problema della speculazione, con la pubblicizzazione di prodotti commerciali dai poteri curativi mirabolanti. “Breve Storia delle pandemie a Milano” è una sorta di antidoto contro l’ansia e la paura che, final-mente, dopo tre anni ci lasciamo alle spalle. Ma al di là delle constatazioni sugli accadimenti, Ferrario riesce a condensare in poche pagine e no-nostante il tema, un messaggio di natura culturale che risalta maggiormente grazie alla citazione di una delle pagine più importanti della nostra Letteratura: “La madre di Cecilia” tratta da “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni.Con il lirismo struggente di questa narrazione, Ferrario vuole ricordarci che, seppur nella gravità e tragicità di certi momenti storici come quello da poco trascorso, non dobbiamo mai dimenticare ciò che siamo stati e che ancora possiamo essere.Daniela Carletti Scopri i consigli di lettura degli scorsi appuntamenti. E tu conoscevi questo libro Breve storia delle pandemie a Milano di Edoardo Ferrario? Fammelo sapere nei commenti. Se ti piace scrivere o raccontare un libro, una ricetta o un viaggio che vuoi fare scoprire, scrivi a appuntidizelda.info@gmail.com. Scopri la rubrica Cosa e Dove Mangiare e Ti Parlo di Genova, seguimi sulla pagina Facebook per essere aggiornati su tutte le novità della pagina o in alternativa puoi trovarmi su Instagram e Twitter.
Tag : Libri e Fumetti, Blog, Breve storia delle pandemie a Milano, Libri, Recensione, scienze sociali, Storia culturale e sociale, Storia e archeologia, VJ Edizioni
Wed, 17 May 2023 06:00:00

Vacanza all’Estero o in Italia? Ecco come scegliere

La bella stagione porta con sé il dilemma delle vacanze: dove prenotare? Quale destinazione scegliere? E soprattutto, meglio l’Italia o l’estero? A porsi quest’ultimo interrogativo sono tutti quei viaggiatori che, dopo anni di restrizioni dovute alla pandemia, si trovano a fare i conti con una grande voglia di spostarsi verso destinazioni remote ed esotiche, ma sanno anche apprezzare le numerose alternative offerte dal territorio nazionale con panorami mozzafiato sia nei contesti costieri che in quelli montuosi. Secondo un recente sondaggio condotto dal portale PiratinViaggio.it, oltre il 50% degli italiani che prevedono di viaggiare nel 2023 affronta con difficoltà la scelta tra destinazioni nazionali ed estere. Da un lato c’è la riscoperta dell’Italia con la sua ricchezza culturale e artistica, dall’altro la voglia di recuperare le rinunce fatte in tempo di pandemia andando alla scoperta di culture diverse e spesso ispiratrici. Non a caso si parla anche di “revenge travel”. Tuttavia, la scelta della destinazione per le vacanze andrebbe condotta con razionalità: farsi guidare dalle emozioni significa rischiare di prenotare un viaggio che si rivelerà deludente. Meglio quindi fare il punto su desideri, budget e aspettative per evitare di trasformare un viaggio da sogno in un’esperienza frustrante. Viaggio all’estero Una vacanza all’estero è l’occasione per entrare in contatto con realtà diverse da quella in cui siamo inseriti quotidianamente, esplorando territori lontani e ammirando con i nostri occhi panorami mozzafiato che non si trovano in Italia. Naturalmente le destinazioni tra cui scegliere sono moltissime e le attrattive sono da valutare anche in funzione del gusto personale: gli amanti della tranquillità possono trovare estremamente interessante un viaggio tra i Fiordi occidentali dell’Islanda, mentre chi sogna mare e spiagge affollate può optare per una vacanza in California. In ogni caso resta la possibilità di evadere dalla quotidianità in una maniera decisamente più netta di quanto sia possibile fare restando all’interno dei confini nazionali. Allo stesso tempo però ci sono alcuni aspetti che andrebbero gestiti con attenzione, come la necessità del passaporto e gli aspetti logistici.  Si tratta però di ostacoli che possono essere facilmente superati ricorrendo al supporto professionale di un operatore specializzato. Ci sono agenzie di viaggio che organizzano vacanze in tutto il mondo, forniscono assistenza nella scelta della destinazione e riescono persino a generare un risparmio sul prezzo finale. Merito dei rapporti privilegiati che le agenzie hanno con hotel e compagnie aeree.  Vacanze in Italia Sono tante le ragioni per scegliere l’Italia come meta per le vacanze, dalle infinte alternative in fatto di panorami e città d’arte, fino al risparmio che si ottiene evitando gli spostamenti in aereo. Non mancano poi le attrattive in fatto di esperienze enogastronomiche, oltre alle tante opzioni in materia di escursioni e attività sia nelle destinazioni balneari che negli scenari di collina e montagna. L’unico vero limite di una vacanza in Italia è di non vivere quel totale relax derivante dal senso di evasione che si ha uscendo dai confini. Il consiglio quindi è di scegliere una destinazione abbastanza diversa dalla propria zona, in cui andare a vivere esperienze lontane dal proprio orizzonte quotidiano. Qualche idea? Escursioni nei magnifici siti archeologici della Magna Grecia, gite in barca alla scoperta di grotte marine, trekking, digital detox in monasteri immersi nella natura. E tu che tipo di persona da vacanza sei? Scopri la rubrica Cosa e Dove Mangiare e Ti Parlo di Genova, seguimi sulla pagina Facebook per essere aggiornati su tutte le novità della pagina o in alternativa puoi trovarmi su Instagram e Twitter.
Tag : Guide viaggi, andare all'estero, Blog, si può viaggiare all'estero, Vacanza, viaggi all'estero, Viaggiare, viaggiare all'estero
Tue, 16 May 2023 14:09:24

Antica Trattoria Maria Del Porto a Genova | Recensione

Questa Antica Trattoria Maria del Porto si trova in quel di Via Sottoripa, detta anche portici di Sottoripa (Sotorîa o Sotorîva in genovese). Questa trattoria era sottocchio da un pochino e in occasione di visita di alcuni parenti, abbiamo colto l’occasione di un pranzo tipico di pesce. Nell’articolo trovate tutte le informazioni utili: il menù, cosa mangiare, il conto e le indicazioni utili per raggiungere il locale. I Portici di Sottoripa, cosa sono? Un breve accenno I portici di Sottoripa si tratta di una vasta area del centro storico medievale genovese che si estende lungo la piazza di Caricamento e l’area del porto antico da Piazza Cavour, sede del mercato del pesce sino a Ponte Calvi. Si tratta dei più antichi porticati pubblici di cui si hanno tracce in Italia. Vennero edificati fra il 1125 al 1233, ad oggi è stata dichiarata dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità. Antica Trattoria Maria Del Porto La trattoria è molto rustica, questo ti fa apprezzare ancor di più il luogo attraverso cimeli che ricordano il mare e vecchie foto di una Genova di una volta. Dispongono anche di un piccolo door che affaccia alle spalle dell’acquario. Il menù che offrono tendenzialmente è di pesce, ma non mancano anche delle portate di carne. Il loro menù è principalmente unico con antipasti come cozze alla marinara o tortino di baccalà, primi piatti come paccheri maria o risotti di frutti di mare, mentre come secondi non manca la frittura di mare o la tagliata con rucola e grana. I contorni e dolci come tortino della nonna. Cosa abbiamo provato da Antica Trattoria Maria del Porto Eravamo in quattro insieme a una bambina, quindi oltre alla classica Milanese di Pollo 11€ e Contorno di patatine 4.50€, molto buone; abbiamo scelto un delizioso Fritto Misto di Pesce 16€ con gamberi, alici, calamari, baccalà Gadus Morhua e polpo. Un ottimo Baccalà 13€ e infine un Tonno alla Piastra 14€, decisamente squisito accompagnato da insalata. Come bevande abbiamo scelto il Vino della casa 12€, un frizzantino leggero con un retrogusto dolciastro/amaro e una bottiglia di acqua naturale frizzante 2.50€. Per il resto sarai accolto dal personale dalla sala che ti accompagnerà subito al tuo tavolo e ti metterà a tuo agio, gentile e disponibile. Infine ci hanno offerto un caffè e un amaro, un vero apprezzamento non da tutti! Per quanto riguarda il conto, abbiamo speso circa 84€. Il coperto viene 2€ servito con del buon pane, i prezzi si divido dai 10/25€. Prezzo abbastanza onesto, contando che le porzioni sono abbastanza grandi da riempire la pancia e ottima trattoria secondo la nostra esperienza. Informazioni sulla posizione su Antica Trattoria Maria Del Porto: Che ne pensate de Antica Trattoria Maria Del Porto? Fatemelo sapere nei commenti, i vostri commenti sono molto preziosi! A presto con un nuovo posto da scoprire! Scopri la rubrica Cosa e Dove Mangiare e Ti Parlo di Genova, seguimi sulla pagina Facebook per essere aggiornati su tutte le novità della pagina o in alternativa puoi trovarmi su Instagram e Twitter. Trovi le mie recensioni su TripAdvisor e su Google come Local Guide! Scopri questi se questi articoli potrebbero piacerti:
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Fri, 12 May 2023 06:30:00