Madre e figlia morte a Campobasso, indagini aperte: dai funghi al possibile avvelenamento

Indagini in corso a #Campobasso dopo la morte di madre e figlia, avvenuta poche ore dopo la cena della Vigilia. Le verifiche riguardano diverse ipotesi, tra cui intossicazione alimentare o avvelenamento, con tutti gli scenari ancora aperti.

madre figlia

Proseguono senza esclusioni le verifiche sulla morte della quindicenne Sara Di Vita e della madre Antonella Di Ielsi, 50 anni, decedute poche ore dopo la cena della Vigilia. La procura di Campobasso mantiene aperto ogni scenario, dall’intossicazione alimentare accidentale fino all’eventualità di un avvelenamento, ipotesi ritenuta al momento residuale ma non archiviata.

Gli inquirenti attendono i riscontri decisivi dagli accertamenti medico-legali. L’autopsia sul corpo di Sara è stata completata, mentre è ancora in corso l’esame sulla madre. Solo l’eventuale individuazione di una sostanza tossica o anomala potrà chiarire se si sia trattato di funghi velenosi, di una conserva contaminata o di un’altra causa.

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A ribadire la linea della massima prudenza investigativa è l’avvocato Paolo Lanese, legale del padre della ragazza e marito della donna deceduta, secondo cui ogni pista resta sul tavolo in attesa dei risultati definitivi. All’autopsia ha preso parte anche l’anatomopatologo di fiducia della famiglia, il professor Marco Di Paolo.

Nel frattempo sono stati resi noti i nomi dei sanitari coinvolti nel procedimento giudiziario. Risultano indagati tre medici del pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Campobasso — Maria Balbo, Ramon Aldo Olivieri e Pietro Vuotto — insieme a due professionisti della Guardia medica, Angela Maria Castelluzzo e Michele Formichella.

Le contestazioni, a vario titolo, riguardano l’ipotesi di omicidio colposo plurimo e di lesioni personali colpose. Dalle prime ricostruzioni emerge che madre e figlia, pur manifestando sintomi evidenti, sarebbero state dimesse e rimandate a casa in due distinti accessi alle strutture sanitarie.

Sul fronte clinico, l’Istituto Spallanzani di Roma ha comunicato un miglioramento delle condizioni del familiare trasferito dal Molise per sospetta malattia a trasmissione alimentare. Dopo l’evoluzione favorevole del quadro, il paziente è stato spostato dalla rianimazione a un reparto ordinario.

La struttura ha confermato che il padre e l’altra figlia della donna deceduta restano ricoverati e seguiti dall’équipe medica, con il supporto costante di un team di psicologi, mentre proseguono gli accertamenti per chiarire le cause della tragedia.