Legge di Bilancio 2026 da 22 miliardi: taglio Irpef, pensioni, bonus famiglie e misure per imprese e casa

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La legge di Bilancio 2026 arriva al traguardo con un pacchetto da 22 miliardi di euro, approvato alla Camera il 30 dicembre 2025. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti rivendica un’impostazione di prudenza e indica come obiettivo l’uscita dalla procedura di deficit eccessivo già nel 2026, in anticipo rispetto al percorso concordato con Bruxelles.

Nelle dichiarazioni dopo il via libera, Giorgetti respinge le critiche delle opposizioni e sostiene che la manovra interviene su contratti e retribuzioni. Sul fronte previdenziale, il ministro segnala la disponibilità a rivedere l’aumento dell’età di pensionamento previsto dal 2027, ipotizzando nel 2026 un possibile correttivo se i conti pubblici continueranno a tenere.

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Il capitolo fisco ruota attorno al taglio di due punti della seconda aliquota Irpef: l’aliquota scende dal 35% al 33% per i redditi fino a 50.000 euro, con una platea indicata in 13,6 milioni di contribuenti. Per i contratti rinnovati dal 2024 al 2026 entra una tassazione agevolata al 5% sugli incrementi contrattuali, valida per redditi fino a 33.000 euro.

Sui premi di risultato e sulle formule di partecipazione agli utili d’impresa, fino a 5.000 euro, l’imposta sostitutiva scende all’1%. Arriva inoltre la rottamazione “quinquies”, che consente di chiudere i debiti maturati dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023 con un versamento in unica soluzione oppure diluito in nove anni, attraverso 54 rate bimestrali.

Tra gli interventi che incidono su entrate e settori specifici, cresce di due punti l’Irap per banche e assicurazioni; per queste ultime sale anche al 12,5% l’aliquota sulla polizza Rc auto legata agli infortuni del conducente. Prevista una tassa di 2 euro sui piccoli pacchi extra Ue fino a 150 euro di valore, mentre raddoppia la Tobin tax; per le imprese è prevista dal 2028 la ritenuta d’acconto. In aumento anche le accise su sigarette e gasolio.

Sulle pensioni, l’aumento complessivo di tre mesi dell’età pensionabile viene spalmato nel tempo: un mese in più nel 2027 e due mesi nel 2028. Di conseguenza, per la pensione di vecchiaia servirebbero 67 anni e un mese nel 2027 e 67 anni e tre mesi nel 2028.

Per la pensione anticipata, i requisiti indicati diventano 42 anni e 11 mesi nel 2027 e 43 anni e un mese nel 2028 per gli uomini; per le donne un anno in meno, a cui si aggiunge la “finestra” di tre mesi tra maturazione del requisito e decorrenza dell’assegno. Le pensioni minime salgono di 20 euro al mese; viene meno la possibilità di anticipare la vecchiaia cumulando la rendita della previdenza complementare e si riducono le risorse per l’anticipo pensionistico dedicato a precoci e usuranti. Nessuna proroga per Opzione Donna. Da luglio è prevista l’adesione automatica alla previdenza complementare per i neoassunti, con 60 giorni per rinunciare; si amplia anche la platea delle aziende tenute a conferire il Tfr al fondo Inps e arriva l’adeguamento all’inflazione per gli assegni più bassi.

Per famiglie e welfare, cambia il calcolo legato alla prima casa: il valore dell’immobile escluso dall’Isee sale da 52.500 a 91.500 euro e può arrivare fino a 200.000 euro per i nuclei che vivono nei comuni capoluogo delle 14 città metropolitane. La modifica, secondo le stime riportate, permetterebbe a circa 14.000 famiglie di rientrare nell’Assegno di inclusione e amplierebbe la platea per i contributi destinati all’asilo nido.

Viene rifinanziato il Fondo per l’acquisto di beni alimentari essenziali tramite la Carta “Dedicata a te”. Sul fronte scuola, per famiglie con Isee fino a 30.000 euro sono previste due misure: un bonus annuo fino a 1.500 euro per ciascuno studente che frequenta una paritaria secondaria di primo grado o il primo biennio di una paritaria di secondo grado, oltre a 30 milioni per un bonus dedicato ai libri scolastici. Stanziati anche 20 milioni per sostenere i genitori separati nella ricerca di una casa e un bonus per l’iscrizione a corsi sportivi per minorenni di famiglie con Isee sotto i 20.000 euro.

Nel capitolo lavoro, il bonus per le mamme lavoratrici con almeno due figli e Isee sotto i 40.000 euro sale da 40 a 60 euro. È previsto un esonero contributivo fino a 24 mesi per le assunzioni di lavoratrici con almeno tre figli; si estendono i congedi parentali facoltativi fino ai 14 anni del figlio e raddoppiano da 5 a 10 giorni quelli per la malattia dei figli. La soglia esentasse dei buoni pasto passa da 8 a 10 euro.

Per il 2026 e il 2027, sui premi di produzione e sulle somme legate alla partecipazione agli utili viene indicata un’imposta sostitutiva dell’1% fino a 5.000 euro annui. Nel 2026, fino a 1.500 euro, è prevista un’aliquota sostitutiva del 15% su maggiorazioni e indennità per lavoro notturno, festivo e a turni. Per gli aumenti retributivi erogati nel 2026, la tassazione agevolata viene fissata al 5%.

Alle imprese sono destinati 13 miliardi di euro, includendo per la prima volta anche le energivore. Dal 2026 entra l’iperammortamento come maxi-deduzione per investimenti in beni strumentali innovativi e impianti per energie rinnovabili realizzati su prodotti “made in Ue”, con investimenti effettuati fino al 30 settembre 2028. Vengono meno le aliquote agevolate per gli investimenti green; le maggiorazioni delle quote deducibili variano dal 50% al 180% e non sono previsti benefici oltre i 20 milioni di investimento.

L’iperammortamento risulta cumulabile con il credito d’imposta della Zes unica Mezzogiorno, ma non sulle stesse voci di costo. La Zes, estesa anche a Marche e Umbria, dovrebbe proseguire nel 2026 con 2,3 miliardi e una dote aggiuntiva di circa 533 milioni. Per gli investimenti effettuati fino al 15 novembre 2025, la fruibilità effettiva del credito d’imposta indicata sale dal 60,38% al 75%, mentre per il Centro-Nord non vengono segnalate agevolazioni alternative.

Per la casa, sugli affitti turistici resta la cedolare secca al 21% sulla prima abitazione e al 26% sulla seconda; dalla terza, l’attività viene inquadrata come reddito d’impresa. Restano validi nel 2026 i bonus ristrutturazione al 50% per la prima casa e al 36% dalla seconda in poi; dal 2027 l’aliquota scenderebbe al 36% anche per la prima casa.

Prorogati per il 2026 anche sisma bonus e bonus mobili ed elettrodomestici al 50%, con tetto massimo di 5.000 euro e vincolo di collegamento a lavori di ristrutturazione. Il fondo per i mutui prima casa resta operativo fino al 31 dicembre 2027. Per under 36, giovani coppie, nuclei monogenitoriali, famiglie numerose e inquilini delle case popolari è prevista una garanzia pubblica fino al 50% su mutui fino a 250.000 euro, estendibile fino all’80%. Sono previste nuove risorse per il Piano casa anche tramite Fondi europei e l’accesso agli incentivi edilizi viene esteso anche agli immobili condonati.