Brigitte Bardot, eredità contesa tra Fondazione e figlio: patrimonio e nodi legali
Con la scomparsa di #BrigitteBardot si apre un confronto legale e patrimoniale tra la Fondazione e il figlio, riguardo ai circa 65 milioni di euro accumulati nel corso della vita dell'attrice. La questione riguarda anche eventuali testamenti e diritti residui.
Con la scomparsa di Brigitte Bardot si apre un capitolo delicato sul fronte patrimoniale, in attesa di chiarire l’esistenza e il contenuto di eventuali disposizioni testamentarie. La ricchezza accumulata dall’icona del cinema francese viene stimata intorno ai 65 milioni di euro, costruita nel tempo grazie ai proventi di decine di film, ai diritti sull’immagine, a un vasto catalogo musicale e alle entrate generate da fotografie e collaborazioni con marchi di alto profilo.
Il fulcro dell’asse ereditario resta La Madrague, la storica villa di Saint-Tropez acquistata alla fine degli anni Cinquanta e divenuta negli anni un rifugio per animali. L’immobile, il cui valore oscillerebbe tra i 25 e i 30 milioni di euro, rappresenta non solo un bene simbolico ma anche il cuore dell’impegno animalista dell’attrice. Accanto a questa proprietà figura La Garrigue, una seconda residenza in Provenza, oltre a partecipazioni finanziarie e altri investimenti.
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Da tempo Bardot aveva compiuto una scelta chiara sul destino dei suoi beni immobili, trasferendo la nuda proprietà alla Fondazione che porta il suo nome e riservandosi l’usufrutto. Una decisione coerente con la volontà di destinare gran parte delle risorse alla protezione degli animali, attività che richiede ogni anno un sostegno economico stimato in circa 15 milioni di euro.
Nel quadro della successione rientra anche il marito Bernard d’Ormale, sposato dall’attrice nel 1992, al quale spetterà una quota del patrimonio. Resta però centrale la posizione dell’unico figlio, Nicolas-Jacques Charrier, oggi residente in Norvegia e lontano dalla vita pubblica francese. Secondo il diritto successorio vigente in Francia, al figlio spetta una quota di legittima pari al 50% dell’eredità, salvo rinunce o intese diverse.
Il rapporto tra madre e figlio è sempre stato segnato da distanza e conflitti. Nato nel 1960 dal matrimonio con l’attore Jacques Charrier, Nicolas è cresciuto in un contesto familiare complesso, con una presenza materna ridotta. Nei primi anni di vita fu seguito soprattutto dal padre e dai nonni, mentre Bardot proseguiva una carriera cinematografica nel pieno del successo internazionale.
L’attrice non ha mai nascosto il disagio vissuto durante la maternità, raccontando pubblicamente di una gravidanza non desiderata e di un’esperienza percepita come imposta. Dichiarazioni dirette e senza filtri che hanno contribuito a rendere ancora più fragile il legame con il figlio, fino alla rinuncia formale alla custodia avvenuta nel 1962.
Negli anni successivi Nicolas-Jacques Charrier ha scelto una vita riservata, lontana dai riflettori, costruendo una famiglia e mantenendo un profilo discreto. Il rapporto con la madre non si è mai ricucito e ha conosciuto anche momenti di tensione legale, come nel 1997, quando alcune affermazioni contenute nell’autobiografia di Bardot portarono a un contenzioso giudiziario.