Pavel Durov e i 100 figli biologici: la scelta estrema del fondatore di Telegram

Pavel Durov, fondatore di Telegram, avrebbe contribuito alla nascita di circa cento figli biologici tramite donazioni di sperma a una clinica di Mosca. Questa scelta estrema ha attirato l’attenzione sul tema della paternità e delle decisioni personali.

pavel durov

Nel panorama dei grandi patrimoni tecnologici, il tema della paternità fuori scala non è più un’eccezione. Dopo i casi noti della Silicon Valley, emerge anche quello di Pavel Durov, creatore di Telegram, che avrebbe contribuito alla nascita di circa cento figli biologici in diversi Paesi attraverso la donazione del proprio sperma a una clinica privata di Mosca.

La struttura, nota come AltraVita, aveva promosso pubblicamente il profilo genetico del fondatore di Telegram come particolarmente compatibile, offrendo condizioni economiche elevate a donne sotto i 37 anni disposte a sottoporsi a fecondazione in vitro. La comunicazione, diffusa tra conferenze e canali online, metteva in evidenza l’origine del materiale biologico, associandolo apertamente all’immagine e al marchio dell’imprenditore russo.

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Secondo quanto ricostruito dal Wall Street Journal, la clinica continua ancora oggi a pubblicizzare il materiale genetico di Durov, nonostante lui abbia interrotto le donazioni da tempo. AltraVita sarebbe stata fondata da Sergey Yakovenko, amico di lunga data del fondatore di Telegram, rafforzando il legame diretto tra l’imprenditore e l’iniziativa.

Durov, 41 anni, vive a Dubai e avrebbe figli biologici in almeno dodici Paesi, oltre ai sei nati da tre relazioni diverse. Prima di lanciare Telegram, aveva creato Vkontakte, il social network più diffuso in Russia, cedendone poi il controllo e lasciando il Paese pur mantenendo contatti con l’ambiente d’origine.

Un ex medico della clinica ha raccontato che le candidate selezionate erano donne istruite, in buona salute e non sposate, una condizione richiesta per evitare possibili complicazioni legali. La motivazione principale, secondo il racconto, era il desiderio di avere un figlio da una figura percepita come geneticamente e socialmente privilegiata.

Lo stesso Durov aveva spiegato di aver iniziato a donare nel 2010, inizialmente per aiutare un’amica in difficoltà nel concepimento. In seguito, le donazioni sarebbero proseguite in forma anonima con l’obiettivo dichiarato di compensare la carenza di donatori di alta qualità nel mercato della fertilità. Nonostante l’interruzione dell’attività, il materiale crioconservato resta disponibile presso la clinica.

A rendere l’offerta ancora più attrattiva, la promessa che tutti i suoi figli biologici avrebbero diritto a una quota uguale dell’eredità. Il patrimonio personale di Durov è stimato intorno ai 17 miliardi di dollari, tra attività tecnologiche e una quantità non specificata di bitcoin acquistati nel 2013.

Questa dichiarazione avrebbe generato numerosi messaggi da persone che si dichiarano suoi discendenti. Durov ha chiarito che solo una conferma genetica permetterà, in futuro, di avanzare diritti sull’eredità. In alcuni interventi pubblici, l’imprenditore ha inoltre espresso una visione fortemente critica sul futuro dell’umanità, descrivendo uno scenario di declino morale, economico e persino biologico.