Calenda critica Benigni: discorso scontato sulla guerra e difesa della libertà ucraina
Calenda critica Benigni sulla guerra, sottolineando che il suo discorso appare generico e superficiale. L’ex ministro evidenzia l’importanza di distinguere i conflitti e rispettare la specificità della resistenza ucraina.
Carlo Calenda ha scelto i social per replicare alle dichiarazioni di Roberto Benigni, pronunciate durante la trasmissione Che tempo che fa. Il leader di Azione ha contestato l’approccio generico con cui, a suo giudizio, l’attore ha affrontato il tema dei conflitti armati, sostenendo che equiparare tutte le guerre rappresenti un errore sia storico sia morale.
Secondo Calenda, la resistenza dell’Ucraina contro l’invasione russa non può essere definita una manifestazione di volgarità. Al contrario, ha sottolineato come la difesa della libertà da parte degli ucraini richiami esempi storici ben noti, paragonandola al sacrificio dei partigiani italiani e dei soldati alleati sbarcati in Normandia durante la Seconda guerra mondiale.
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Nel suo intervento, il senatore ha giudicato il messaggio di Benigni privo di profondità, definendolo di una semplicità disarmante. Per Calenda, nulla supera il valore di chi mette a rischio la propria vita per l’indipendenza di un popolo, aggiungendo che l’incapacità di riconoscere tale grandezza rivela una crisi morale che impoverisce il senso stesso della libertà.
Dal canto suo, Benigni aveva espresso una posizione fortemente pacifista nel salotto televisivo di Fabio Fazio sul NOVE. L’attore aveva criticato l’idea di continuare a discutere di guerra nel presente, affermando che le armi dovrebbero trovare posto solo nei musei e che ogni tentativo di rendere la guerra più “umana” sia sbagliato, perché il conflitto andrebbe eliminato, non mitigato.
Benigni aveva inoltre definito la guerra come una forma estrema di volgarità, attribuendo tale caratteristica non solo ai conflitti ma anche a chi li combatte. Richiamando l’articolo 11 della Costituzione italiana, aveva sostenuto che il principio secondo cui l’Italia ripudia la guerra dovrebbe essere adottato da tutte le Costituzioni, auspicando un rifiuto definitivo e universale di ogni forma di conflitto armato.