Il lastra-gate, i cuori di D'Urso e le scintille di Lucarelli: luci e ombre di Ballando con le stelle 2025
Più che un varietà del sabato sera, Ballando con le stelle continua a funzionare come un rito collettivo. Un appuntamento che detta l’agenda social, alimenta discussioni infinite e costruisce una memoria condivisa fatta di frasi al vetriolo, abbracci improvvisi e tensioni che travalicano la pista da ballo. L’edizione numero venti ha confermato questa natura ibrida: spettacolo, confessionale emotivo e campo di battaglia mediatico.
Nel corso delle settimane, il programma ha mescolato ingredienti ormai riconoscibili: scontri accesi, sospetti di strategia, storie personali portate sotto i riflettori e un clima da competizione che raramente resta confinato ai voti della giuria. Il risultato è stato un racconto corale, in cui ogni concorrente ha contribuito, nel bene e nel male, a definire il tono di una stagione particolarmente densa.
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Anche chi è rimasto ai margini della classifica ha lasciato il segno. Beppe Convertini, spesso indicato come l’anello debole del cast, non ha mai arretrato di un passo. La sua eliminazione è arrivata con una caduta diventata subito virale, accolta con autoironia e trasformata in un’uscita di scena che gli ha regalato un riconoscimento simbolico, quello di “miglior peggior ballerino”.
Tra i protagonisti più discussi, Filippo Magnini ha portato in pista un’immagine diversa da quella del campione sportivo. Sicuro all’apparenza, ha mostrato crepe e fragilità, soprattutto nei momenti di confronto con la giuria. Fabio Fognini, invece, si è rivelato una delle sorprese più efficaci: spontaneità, sarcasmo e leggerezza hanno fatto di lui una presenza capace di alleggerire anche le tensioni più accese.
Il ruolo della giuria si è confermato centrale. Tra giudizi taglienti e aperture inattese, i giudici hanno alimentato dinamiche narrative che spesso hanno contato quanto le esibizioni. In questo contesto, l’ingresso di Barbara D’Urso ha cambiato gli equilibri: una presenza scenica solida, capace di incassare attacchi e rispondere con un linguaggio emotivo diretto, spiazzando persino l’inflessibile Selvaggia Lucarelli.
I segnali di un’edizione sopra le righe erano evidenti già dalle presentazioni, come nel caso di Martina Colombari, che aveva annunciato la partecipazione con un video surreale ambientato in campagna. Un’anticipazione di quello che sarebbe arrivato: una stagione in cui il confine tra gara e racconto personale si è fatto sempre più sottile.
Il primo vero scossone è arrivato subito. Commenti giudicati fuori luogo sull’esibizione di Marcella Bella hanno acceso un caso mediatico immediato. Le parole di Guillermo Mariotto e Fabio Canino hanno generato una reazione a catena, costringendo a scuse pubbliche e lasciando una frattura evidente nel rapporto tra palco e pubblico.
Accanto alle polemiche, non sono mancati momenti di forte impatto emotivo. Simone Di Pasquale ha scelto di esibirsi poche ore dopo la perdita della madre, mentre Andrea Delogu si è temporaneamente allontanata dal programma per elaborare il lutto per la scomparsa del fratello Evan. Al rientro, il suo racconto essenziale e misurato ha imposto un silenzio raro per un contesto televisivo di questo tipo.
Come da tradizione, anche i presunti flirt hanno alimentato il racconto parallelo dello show. La sintonia tra Andrea Delogu e il maestro Nikita Perotti ha richiamato dinamiche già viste in passato: complicità evidente, sguardi che raccontavano più delle parole e un pubblico pronto a proiettare una storia d’amore. Un’illusione durata il tempo della gara.
Di tutt’altra natura il rapporto, tutto giocato sull’ironia, tra Selvaggia Lucarelli e Fabio Fognini. Un botta e risposta costante, fatto di punzecchiature e sorrisi, che ha mostrato un lato inedito della giurata, meno rigido e più incline al gioco.
Magnini è tornato al centro dell’attenzione anche per uno dei momenti più intensi della stagione. Dopo un commento di Mariotto, interpretato come un riferimento alla presenza in studio della moglie Giorgia Palmas, l’ex nuotatore ha reagito con uno sfogo emotivo culminato in un pianto liberatorio. Una tensione poi rientrata, ma che ha contribuito a definire il clima nervoso di alcune puntate.
Il confronto più atteso è stato però quello tra D’Urso e Lucarelli. Una sfida tutta televisiva, giocata tra stilemi opposti: l’attacco frontale contro la risposta empatica, lo scontro diretto contro l’appello al pubblico. Uno di quei momenti destinati a restare nella storia del programma.
Il mistero dell’edizione ha preso forma con il cosiddetto lastra-gate. Il ritiro di Francesca Fialdini, motivato da un serio infortunio al piede e da fratture alle costole, ha sollevato sospetti tra alcuni concorrenti. Le radiografie mostrate non sono bastate a spegnere i dubbi, alimentando voci di strategie e confronti dietro le quinte. Milly Carlucci è intervenuta per ridimensionare il caso, ma il sospetto non si è mai dissolto del tutto.
Nel complesso, questa edizione ha assunto i contorni di un bollettino medico settimanale. Tra acciacchi, tutori e limitazioni fisiche, diversi protagonisti hanno continuato a esibirsi nonostante condizioni tutt’altro che ideali. Un aspetto che ha aggiunto un ulteriore livello di difficoltà e tensione alla competizione.
Non sono mancate le fratture con il pubblico. La decisione di Rossella Erra di assegnare un tesoretto decisivo ha scatenato una violenta reazione social, con attacchi personali e insulti che hanno superato i limiti del confronto televisivo. Un episodio che ha messo in luce il lato più oscuro della partecipazione emotiva degli spettatori.
Anche all’interno della giuria il clima si è fatto incandescente. In semifinale, lo scontro tra Carolyn Smith e gli altri giudici, in particolare dopo le critiche rivolte a Paolo Belli, ha mostrato come le tensioni non riguardino solo chi balla. Un’ulteriore conferma che, a Ballando, la coreografia più complessa spesso si consuma fuori dalla pista.