Trump rilancia sull'economia e promette il boom nel 2026: Ho preso un Paese in crisi e lo sto rimettendo in piedi
Un intervento lungo, serrato, senza interruzioni e con un ritmo insolitamente incalzante. Dalla Diplomatic Reception Room della Casa Bianca, Donald Trump si è rivolto alla nazione sostenendo di aver ereditato una situazione compromessa e di essere ormai sulla strada della soluzione. Un discorso durato circa venti minuti, incentrato su sicurezza, immigrazione, economia, sanità e politica commerciale, temi già al centro dei suoi recenti appuntamenti pubblici in vista delle elezioni di Midterm.
Il tono, rispetto ai comizi, è apparso più rigido e ripetitivo. Secondo ambienti vicini all’amministrazione, a pesare sarebbe la crescente preoccupazione per una possibile perdita della maggioranza al Congresso. Trump ha comunque ribadito la propria linea, attribuendo al predecessore Joe Biden il declino degli Stati Uniti e affermando che fino a un anno fa il Paese fosse ormai allo stremo.
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Sul fronte dei confini, il presidente ha rivendicato una stretta decisa. A suo dire, non sarebbe stata necessaria alcuna nuova legge sull’immigrazione, ma un cambio alla guida del Paese. Trump ha parlato di deportazioni già avviate, di una capitale più sicura che in passato e di un drastico calo del traffico di droga, sostenendo che l’ingresso di stupefacenti sia diminuito del 94%. Ha inoltre accusato l’amministrazione precedente di aver permesso l’arrivo di milioni di persone, citando cifre ben superiori a quelle ufficiali.
Nel suo racconto non sono mancati i riferimenti alla politica estera. Trump ha affermato di aver contribuito alla fine di otto conflitti e di aver portato stabilità in Medio Oriente, descrivendo l’attuale fase come un momento storico di pace senza precedenti.
Grande spazio è stato dedicato all’economia. Il presidente ha parlato di prezzi in discesa, di un’inflazione contenuta e di un mercato del lavoro in espansione. Ha sostenuto che, sotto la sua guida, i nuovi posti di lavoro sarebbero andati esclusivamente a cittadini americani, mentre in passato sarebbero stati assorbiti in larga parte dai migranti.
Le valutazioni degli analisti restano però più caute. I dati indicano un’inflazione tornata intorno al 3% e una disoccupazione in risalita, elementi che diversi economisti collegano all’effetto delle tariffe commerciali. Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha più volte indicato i dazi come una delle cause delle pressioni sui prezzi, posizione condivisa anche da figure interne all’amministrazione.
Trump ha comunque annunciato l’intenzione di intervenire sul costo del denaro, promettendo la nomina di un nuovo presidente della Fed orientato a ridurre i tassi. Parallelamente ha difeso con forza la politica dei dazi, definendoli lo strumento chiave per riportare investimenti negli Stati Uniti e attrarre aziende straniere.
Secondo il presidente, grazie alle tariffe sarebbero già arrivati 18 miliardi di dollari in nuovi investimenti, con prospettive di crescita soprattutto nei settori tecnologici e dell’intelligenza artificiale. Le imprese, ha spiegato, sarebbero incentivate a produrre direttamente sul territorio americano per evitare costi aggiuntivi.
Nel confronto con l’era Biden, Trump ha anche citato i salari. A suo dire, negli anni precedenti le retribuzioni sarebbero diminuite di circa 3.000 dollari, mentre con la sua amministrazione sarebbero aumentate di 1.300 dollari, con un’inflazione che crescerebbe ora meno rapidamente rispetto agli stipendi.
Guardando al futuro, il presidente ha promesso un nuovo e significativo taglio delle tasse nel 2026, definendolo il più ampio mai realizzato. Grazie alla legge di bilancio approvata a luglio, le famiglie potrebbero risparmiare tra gli 11.000 e i 20.000 dollari l’anno, secondo le stime fornite durante il discorso.
In tema di sanità, Trump è tornato ad attaccare l’Obamacare, ribattezzato “Unaffordable care act”. Ha annunciato una riduzione dei costi dei farmaci attraverso accordi diretti con altri Paesi e il lancio, a partire da gennaio, di una piattaforma online chiamata Trump RX per l’acquisto di medicinali a prezzi calmierati. Sulle assicurazioni, ha ribadito che i fondi dovrebbero andare direttamente ai cittadini e non alle compagnie.
Altro capitolo centrale è stato quello dell’energia. Il presidente ha criticato duramente le politiche verdi, accusandole di aver fatto lievitare le bollette negli ultimi anni. Ha assicurato che i prezzi scenderanno e ha citato il costo della benzina, indicando cifre inferiori ai tre dollari al gallone in diversi Stati.
Nel finale, Trump ha annunciato un assegno una tantum da 1.776 dollari destinato ai militari, specificando che i pagamenti sarebbero già in corso. Il discorso si è poi chiuso con un nuovo richiamo alla lotta contro l’immigrazione illegale e con il messaggio di mettere l’America al primo posto.
Donald Trump's address to the nation from Oval Office December 2025 Watch in full