Can Yaman sorprende Fiorello: perché il suo italiano in Sandokan è impeccabile
Can Yaman continua a raccogliere ascolti da record con la nuova serie Sandokan, ormai protagonista del lunedì sera su Raiuno. Ospite della Pennicanza di Fiorello, l’attore turco ha stupito il pubblico per la sua naturale padronanza della lingua italiana, mostrando una fluidità che ha lasciato senza parole lo showman.
La padronanza delle lingue e l’italiano come prima scelta
"Incredibile", ha esclamato Fiorello mentre Yaman snocciolava le lingue che conosce: turco, inglese, italiano, spagnolo, oltre a una buona base di tedesco, russo e francese. L’attore ha raccontato di averle studiate da piccolo e di essere certo che, riprendendo in mano i libri, sarebbe in grado di recuperarle nel giro di un paio di mesi.
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Yaman ha spiegato di aver frequentato per cinque anni il liceo italiano a Istanbul, dove studiava tutte le materie in lingua. "Ero già italianizzato da giovane. Tra le lingue che conosco, l’italiano è la numero uno. Mi piace studiare", ha detto, rivendicando un percorso che oggi lo aiuta anche sul set di Sandokan.
La passione per il calcio e la ‘regola’ di Pietro Sermonti
Tra i dettagli più curiosi emersi nella conversazione con Fiorello c’è la passione per il calcio. Cresciuto tifoso del Besiktas, uno dei club simbolo di Istanbul insieme a Galatasaray e Fenerbahce, Yaman ha raccontato di non riuscire più a seguire la squadra da quando vive stabilmente in Italia.
"Tifo Besiktas ma da cinque anni vivo a Roma e non riesco a seguire le partite. Da quando sono qui, tifo Roma", ha confessato, confermando ironicamente quella che Pietro Sermonti definì la sua celebre “regola”. L’attore, in un episodio del podcast Tintoria, aveva infatti osservato come molti personaggi del mondo dello spettacolo finiscano, una volta arrivati nella Capitale, per appassionarsi alla Roma anche senza radici romane.
Sermonti descriveva così il fenomeno: "Rimanga tra noi: loro vengono da fuori, però tifano Roma. Se tifi da piccolo va bene… Ma che tu arrivi nel mondo del cinema e all’improvviso diventi romanista a 36 anni, è un po’ sospetto". Un aneddoto che ora trova un nuovo protagonista proprio in Can Yaman.