Nuova simulazione 3D sul caso David Rossi: analisi forense contesta la perizia sul suicidio

Scoperte rivoluzionarie rischiano di cambiare per sempre il destino di David Rossi. Per la prima volta, una simulazione 3D e nuove prove scientifiche smentiscono la tesi del suicidio, aprendo un nuovo capitolo nel caso. L'esclusiva a “Le Iene” porta in luce dettagli nascosti e sorprendenti, sollevando dubbi e interrogativi sulla verità dietro quella tragica morte. Nuove analisi e testimonianze potrebbero rivoluzionare tutto, lasciando il pubblico con un’unica domanda: cosa c’è davvero dietro questa vicenda?

nuova simulazione

Una nuova consulenza tecnica rilancia interrogativi decisivi sulla morte di David Rossi. Per la prima volta, una ricostruzione scientifica indicherebbe che l’ex capo della comunicazione di Mps non si sarebbe suicidato. Le novità emergono in un servizio esclusivo de Le Iene, firmato da Marco Occhipinti e Roberta Rei, in onda su Italia 1.

Al centro dell’inchiesta c’è una simulazione digitale 3D, basata su un manichino antropomorfo virtuale calibrato sulle misure reali del corpo di Rossi. L’analisi, realizzata dall’ingegnere forense Giuseppe Monfreda, metterebbe in discussione la superperizia dell’Università La Sapienza presentata dai Carabinieri del Ris nel 2022 su incarico del Parlamento.

Secondo Monfreda, uno dei massimi esperti italiani del software utilizzato anche nella simulazione del 2022, i risultati porterebbero a una conclusione netta: «David Rossi non si è suicidato». La dinamica ricostruita mostrerebbe infatti una caduta incompatibile con un gesto volontario.

«La prima cosa che abbiamo fatto è stata impostare le dimensioni del manichino sulle misure reali di David», spiega l’ingegnere. «Dal punto di vista meccanico, David è stato trattenuto e poi lasciato. La conclusione della perizia del 2022 non può essere reale. David non si è lasciato cadere rilasciando la presa dalla sbarra».

Un risultato che coincide con quanto la famiglia sostiene da anni. «Non parliamo più di opinioni – afferma Carolina Orlandi, figlia della moglie di Rossi – lo dice la fisica: mio padre è stato ucciso».

La vicenda resta complessa. Nel 2021 la Camera dei deputati ha istituito una commissione parlamentare d’inchiesta, riconoscendo il ruolo de Le Iene nel mantenere alta l’attenzione sul caso. Nonostante i lavori abbiano evidenziato lesioni incompatibili con la caduta, la commissione concluse nel 2022 che la dinamica più probabile fosse quella del suicidio: Rossi avrebbe volontariamente lasciato la presa dalla barra della finestra, lasciandosi cadere nel vuoto.

Dopo aver riscontrato discrepanze tra il video reale della caduta e la simulazione ufficiale, Occhipinti si è rivolto allo studio di ingegneria forense che distribuisce il software Virtual Crash in Italia. Gli ingegneri hanno segnalato che né il Ris né La Sapienza risultano tra gli acquirenti di una licenza del programma, e che la simulazione sarebbe stata realizzata con una versione obsoleta del software (la 3.0), incapace di riprodurre movimenti complessi come il volontario rilascio della presa.

Gli esperti hanno inoltre rilevato differenze sostanziali tra il video della caduta e quello generato nella ricostruzione: nel filmato originale Rossi appare inclinato, con il braccio sinistro alzato e il destro lungo il corpo, mentre nella simulazione del 2022 il corpo è rigido, parallelo al muro e in posizione verticale. Divergono anche posizione e traiettoria dell’impatto al suolo.

Per questo motivo lo studio ha ricostruito l’intera scena da zero con la versione più avanzata del software, la Virtual Crash 6.0. Il manichino è stato calibrato utilizzando la Tac 3D effettuata sulla salma durante la riesumazione, mentre l’ambiente è stato riprodotto millimetro per millimetro tramite scansione laser 3D del vicolo.

Il nuovo modello coinciderebbe con il video reale per circa il 95% dei punti, mostrando una caduta in cui Rossi resta distante dal muro e non presenta urti compatibili con un eventuale arrampicamento o rilascio volontario dalla sbarra. La simulazione indica che un simile gesto avrebbe provocato impatti visibili sui polsi, mai riscontrati.

Secondo Monfreda, l’ipotesi più coerente è un’altra: «Abbiamo ipotizzato che David venga trattenuto da due persone e poi rilasciato». Il modello riprodurrebbe fedelmente traiettoria, posizione e postura del corpo come nei filmati di videosorveglianza.

Guardando la ricostruzione, Carolina si lascia andare a uno sfogo: «La nostra famiglia è saltata per aria. E chi ha sbagliato festeggia il Natale con i suoi cari. Mia madre no». Esprime però un auspicio: che questa ricostruzione scientifica non possa più essere ignorata.

La famiglia chiede ora la riapertura delle indagini per omicidio, auspicando l’intervento di una procura che possa esaminare le nuove risultanze tecniche.