Roma – Confiscato patrimonio da 3 milioni a usuraio legato a mafia e Banda della Magliana

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Confiscati beni immobili e disponibilità finanziarie per oltre 3 milioni di euro a un uomo di 83 anni, romano, indicato dagli investigatori come figura di rilievo in attività di usura e riciclaggio fin dagli anni ’70 per conto di diverse organizzazioni mafiose, in particolare nell’interesse della Banda della Magliana.

Il provvedimento di confisca, emesso dal Tribunale di Roma ed eseguito dalla Divisione Anticrimine della questura dopo la decisione definitiva della Cassazione, arriva al termine di un lungo lavoro investigativo. Secondo gli accertamenti, l’uomo avrebbe operato anche per ’ndrangheta, camorra e Cosa Nostra.

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L’azione rientra nel quadro dell’operazione “Ragnatela” avviata nel 2021, quando gli specialisti della Divisione Anticrimine ricostruirono la rete criminale e il profilo economico-patrimoniale dell’83enne e di un secondo indagato, un calabrese residente nell’area dei Castelli Romani, vicino a contesti mafiosi di matrice ’ndranghetista nel mandamento tirrenico riconducibile alla cosca Piromalli di Gioia Tauro.

Durante un interrogatorio, l’anziano si era definito un “uomo liquido”, espressione con cui indicava la sua disponibilità a operare per più gruppi criminali, occupandosi del riciclaggio dei proventi illeciti. Alle vittime dell’usura si presentava vantando rapporti diretti con esponenti della Banda della Magliana e della mafia siciliana.

Tra i beni confiscati in via definitiva, ora acquisiti al patrimonio dello Stato, figurano un complesso immobiliare a Rocca di Papa adibito ad albergo-ristorante, assegnato alla Protezione Civile, un’unità immobiliare nella zona Magliana a Roma e oltre 300.000 euro depositati su diversi rapporti finanziari.

L’uomo destinatario della confisca non è sottoposto ad alcuna misura restrittiva della libertà personale e risiede tuttora nella Capitale.