Ucraina, nuovi raid russi su infrastrutture energetiche: colpiti impianti e aree residenziali

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Un attacco su larga scala con missili e droni ha colpito nella notte diverse regioni dell’Ucraina, provocando danni rilevanti alle infrastrutture energetiche e interruzioni della fornitura elettrica. Lo ha reso noto Ukrenergo, l’operatore statale della rete, segnalando blackout diffusi in varie aree.

La compagnia energetica privata Dtek ha confermato che centrali termoelettriche sono state prese di mira in più regioni. Si tratta del terzo raid mirato alle loro strutture nell’ultimo mese. L’azienda ha riferito di incendi e danni significativi a numerosi impianti, con squadre impegnate nelle operazioni di ripristino.

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Durante l’attacco sono stati segnalati allarmi antiaerei in tutto il Paese. L’aeronautica ucraina ha tracciato droni Shahed e missili di varia tipologia, inclusi i balistici e gli ipersonici Kinzhal.

Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha commentato l’accaduto su X, l’azione russa è stata «complessa e combinata», con l’utilizzo di oltre 650 droni e più di 50 missili. Molti sarebbero stati intercettati, ma alcuni hanno colpito i loro obiettivi.

A Zaporizhzhia sono stati danneggiati edifici residenziali e un dormitorio, con feriti e due vittime confermate. Tra le persone coinvolte si contano anche bambini. In altre aree, come Ladyzhyn, è stato riportato il ferimento grave di un minore di sette anni.

Secondo i dati diffusi dalle autorità locali, si registrano attacchi anche nelle regioni di Vinnytsia, Kiev, Mykolaiv, Cerkasy, Poltava, Dnipro, Cernihiv, Sumy, Ivano-Frankivsk e Leopoli. Squadre di soccorso, tecnici e unità di emergenza sono al lavoro per ripristinare energia elettrica e acqua nelle zone colpite.

A Zaporizhzhia, il capo dell’amministrazione militare regionale Ivan Fedorov ha riferito di almeno 15 feriti a seguito di un attacco condotto con circa 20 droni e 8 missili. Colpito un dormitorio, con alcuni piani crollati, e altre strutture civili.