Benjamin Mascolo rivela il dolore delle perdite prima della nascita di Athena
Benjamin Mascolo ha condiviso un racconto intimo e doloroso legato alla nascita di sua figlia Athena, venuta al mondo il 7 ottobre 2025 dall’amore con Greta Cuoghi. Sui social, il cantante ha rivelato di aver perso due bambini prima di poter stringere tra le braccia la sua primogenita.
A corredo di una foto che mostra due quadri con le ecografie, Mascolo ha riportato una riflessione nata dalle parole di un uomo sopravvissuto a un intervento al cuore: «Raccontò che, nei minuti in cui era clinicamente morto, aveva visto il Paradiso. Disse che lì, i genitori vivono con i figli mai nati. Che le madri possono crescere quei bambini perduti durante la gravidanza. È difficile crederci, soprattutto perché la scienza non lo conferma. E forse non lo saprò mai.»
Leggi anche Benjamin Mascolo e Greta Cuoghi festeggiano la nascita della figlia Athena
Il cantante ha spiegato quanto quel pensiero lo abbia accompagnato nel tempo: «Non so se alla fine di tutto ritroverò quel luogo in cui riposano gli spiriti più puri. Eppure una parte di me ci spera. Perché so quanto sia doloroso perdere qualcosa che ami, ma che non ha avuto il tempo di compiersi.»
La nascita della figlia ha portato sollievo, ma ha lasciato tracce profonde: «La nascita di Athena ha guarito molte ferite, ma le cicatrici rimangono. Quando succede, hai paura a parlarne. Teme di non essere capito o addirittura giudicato. Ti chiedi se ci sia stato un errore, se fosse troppo presto o troppo tardi. Solo chi ci è passato davvero sa cosa significhi.»
Mascolo ha raccontato come ha affrontato quei momenti accanto alla moglie: «La prima volta ho usato tutta la mia forza per consolarla. La seconda è arrivata all’improvviso. Usciti dallo studio medico, mi sono accovacciato sul marciapiede in centro a Milano, a pochi passi da una chiesa, con la faccia tra le ginocchia, e lei che cercava di tenermi in piedi.»
Il cantante ha lasciato spazio a una speranza intima e personale: «Forse è per questo che spero che quell’uomo avesse detto la verità. Che esista davvero un luogo dove potrò incontrare quei bambini che non ho potuto amare su questa terra. Anche se fosse solo un’illusione, voglio crederci. Perché l’amore che oggi provo nel tenere mia figlia tra le mani nasce anche dalla paura di perderla prima ancora che arrivasse.»