Influenza, allarme medici di famiglia: 5 milioni di italiani senza assistenza, rischio sovraffollamento nei pronto soccorso
La stagione influenzale si preannuncia più complessa per i 5 milioni di italiani senza medico di famiglia. La carenza di camici bianchi sul territorio rende difficile gestire prevenzione, cura e complicanze legate al virus, soprattutto per anziani e pazienti cronici. A lanciare l’allarme è Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), che teme un aumento degli accessi impropri nei pronto soccorso, già sotto pressione nei mesi autunnali e invernali.
“L’influenza rappresenta sempre uno stress-test per il sistema sanitario, e la medicina generale ha una funzione di filtro rispetto agli ospedali”, spiega Scotti. “Ma questo filtro si è indebolito: in pochi anni siamo passati da 43mila a 37mila medici di famiglia. Molti cittadini restano così senza un punto di riferimento sul territorio”.
Leggi anche Influenza in Giappone: 6mila casi e scuole chiuse, cresce l'allarme per un'epidemia anticipata
La carenza di medici ha effetti diretti anche sulla campagna vaccinale. Senza un medico che conosca la storia clinica dei pazienti, soprattutto i più fragili, la proposta vaccinale spesso non si concretizza. “Per cronici e anziani è un problema serio – sottolinea Scotti – perché anche l’assistenza durante i picchi influenzali è più limitata, aumentando la pressione sui pronto soccorso, che restano l’unico presidio accessibile”.
Le prospettive per i prossimi anni non sono incoraggianti. “Tra il 2025 e il 2026 – avverte Scotti – andranno in pensione circa 4mila medici l’anno, a fronte di meno di 2mila nuovi ingressi. Di questo passo potremmo arrivare a 8 milioni di italiani senza medico di base entro fine 2026”.
Secondo la Fimmg, la crisi è frutto di una programmazione sanitaria carente. “Quando ci accusano di essere responsabili degli accessi impropri, cresce l’indignazione. Oltre al danno di un carico di lavoro maggiore, arriva anche la beffa di essere ritenuti colpevoli di una situazione di cui siamo vittime insieme ai pazienti”.
Scotti avverte che la responsabilità dei prevedibili sovraffollamenti nei pronto soccorso “non sarà dei medici di famiglia, ma di chi avrebbe dovuto programmare e stabilizzare le cure primarie sul territorio e non lo ha fatto”.
Il segretario Fimmg invita inoltre i cittadini più vulnerabili a vaccinarsi contro l’influenza e a seguire semplici regole di prevenzione: un’alimentazione equilibrata, ricca di frutta e verdura, e attenzione ai contatti per evitare i contagi.
Infine, un richiamo alle buone pratiche: “Durante l’influenza non vanno usati gli antibiotici, che favoriscono la resistenza ai farmaci e indeboliscono il sistema immunitario. No anche ai decongestionanti nasali, che danno un sollievo temporaneo ma prolungano i sintomi. Meglio utilizzare la soluzione fisiologica per lavare il naso, invece di irritarlo”.