È morto Jack DeJohnette, il leggendario batterista jazz che ha cambiato la storia della musica

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Il mondo del jazz dice addio a Jack DeJohnette, uno dei batteristi più influenti e innovativi del Novecento. La notizia della sua scomparsa, riportata da Clash Music e confermata da colleghi come Marvin “Smitty” Smith e Ulysses Owens Jr., segna la perdita di una figura chiave per la musica contemporanea. Aveva 83 anni.

Nato a Chicago il 9 agosto 1942, DeJohnette ha saputo unire il ritmo dell’R&B con le sonorità più sperimentali dell’avant-garde jazz, diventando uno dei protagonisti della rivoluzione musicale che ha portato alla nascita del genere fusion. La sua carriera esplose a New York, quando fu scelto da Miles Davis per sostituire Tony Williams nella sua band.

Fu proprio con Davis che DeJohnette contribuì alla realizzazione di Bitches Brew, l’album che ha ridefinito i confini del jazz, introducendo contaminazioni con rock e psichedelia. Per tre anni collaborò con il leggendario trombettista, partecipando alla trasformazione radicale del linguaggio musicale del secolo.

Nel corso della sua carriera ha lavorato con altri giganti della musica come Chick Corea e John McLaughlin, e ha inciso da leader per etichette di culto come CTI ed ECM. Tra i suoi progetti più personali spicca “Music For The Fifth World”, un’opera ispirata alle sue origini Crow e Seminole, arricchita dal contributo di anziani nativi americani.

La rivista Jazz Dispensary lo ha definito “un vero stregone del ritmo”, mentre Marvin “Smitty” Smith ha ricordato con commozione la perdita di un maestro e mentore. DeJohnette lascia un’eredità immensa: la sua tecnica fluida e visionaria ha trasformato la batteria in un autentico strumento narrativo, capace di evocare mondi sonori e emozioni profonde.

SONOR presents: Jack DeJohnette and Steve Smith talk drums! (Part 1)

Video SONOR presents: Jack DeJohnette and Steve Smith talk drums! (Part 1)