Vertice Russia–Usa in bilico: Mosca lega Budapest a Washington e testa il supermissile nucleare Burevestnik
La possibilità di un vertice a Budapest tra Vladimir Putin e Donald Trump resta nelle mani di Washington. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un’intervista al canale ungherese Ultrahang su YouTube, precisando che «la decisione sull’incontro dipenderà dagli Stati Uniti».
Lavrov ha aggiunto che la questione territoriale in Ucraina è oggetto di confronto «in diversi formati» e che Putin «ne ha discusso con Trump» durante precedenti contatti. Il ministro ha inoltre commentato il colloquio con il segretario di Stato americano Marco Rubio, definendolo «positivo», al punto che «Washington non ha ritenuto necessario un incontro di persona».
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Dal Cremlino, il portavoce Dmitry Peskov ha chiarito che non si può parlare di annullamento del vertice, poiché «non erano state fissate date ufficiali». Secondo Peskov, Mosca e Washington «comprendono che l’incontro tra Putin e Trump non dovrebbe essere rimandato troppo a lungo», ma «non tutti desiderano che si tenga».
Intanto, sul fronte militare, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito «una menzogna totale» le notizie sull’accerchiamento di 5mila soldati ucraini a Kupyansk e Pokrovsk. Secondo Zelensky, «queste bugie sono rivolte agli Stati Uniti: Putin vuole convincere Trump che sta vincendo».
Il leader del Cremlino ha annunciato di aver testato «con successo» il nuovo missile da crociera a propulsione nucleare Burevestnik, presentato come un’arma «unica» capace di raggiungere fino a 14mila chilometri. Putin ha ordinato la preparazione delle infrastrutture per l’entrata in servizio operativo del Burevestnik nelle forze armate russe.
Peskov ha inoltre sostenuto che l’Ucraina non sarebbe in grado di produrre missili in grado di colpire in profondità il territorio russo senza componenti provenienti dall’Europa. «Possono essere britannici, tedeschi, italiani: è evidente che i principali blocchi di questi missili sono importati», ha dichiarato il portavoce alla tv di Stato, citato da Interfax.
Sulle sanzioni statunitensi contro la Russia, Peskov ha affermato che «complicano il ripristino dei rapporti bilaterali», ma «non sono un motivo per rinunciare al dialogo». «Nonostante le divergenze sollevate dal presidente americano, dobbiamo concentrarci sui nostri interessi: costruire buone relazioni con tutti i Paesi, inclusi gli Stati Uniti», ha detto in un’intervista riportata da Tass, sottolineando che le ultime misure «hanno danneggiato le prospettive di ripresa dei rapporti», ma che Mosca «non intende rinunciare a questo obiettivo».