Donald Trump chiede ad Hamas di restituire i corpi degli ostaggi: Presto forza di pace a Gaza

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Donald Trump ha lanciato un nuovo appello ad Hamas affinché restituisca immediatamente i corpi degli ostaggi deceduti, compresi due cittadini americani. “Hamas dovrà iniziare a restituire rapidamente i corpi degli ostaggi deceduti, altrimenti gli altri Paesi coinvolti in questa grande pace interverranno”, ha scritto il presidente americano su Truth Social.

Nel messaggio, Trump ha sottolineato che la pace raggiunta in Medio Orienteè molto forte e ha buone possibilità di durare nel tempo”. Ha aggiunto che “alcuni corpi sono difficili da recuperare, ma altri possono essere restituiti subito e, per qualche motivo, non lo stanno facendo. Forse ha a che fare con il loro disarmo, ma quando ho detto che ‘entrambe le parti sarebbero state trattate in modo equo’, ciò vale solo se rispettano i loro obblighi”. Il presidente ha poi avvertito che seguirà “da vicino la situazione nelle prossime 48 ore”.

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Durante il viaggio verso l’Asia, Trump ha incontrato l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, e il primo ministro Mohammed bin Abdulrahman Al Thani alla base di Al Udeid, in Qatar, durante una sosta dell’Air Force One. Dopo il colloquio, ha annunciato che “a breve verrà dispiegata una nuova forza di stabilizzazione nella Striscia di Gaza”. Il presidente ha aggiunto che, se necessario, “anche il Qatar invierà truppe”.

I due leader qatarioti, considerati alleati fondamentali per il mantenimento della tregua a Gaza, sono saliti a bordo dell’aereo presidenziale per un incontro privato. Trump li ha ringraziati per “il ruolo cruciale svolto nel processo di pace in Medio Oriente”, definendo il premier Al Thani “un amico del mondo”. All’emiro ha rivolto parole di stima: “È uno dei più grandi governanti del mondo, amato e rispettato dal suo popolo. Tu hai entrambe le cose, e sei uno dei pochi”.

Parlando del primo ministro, Trump lo ha descritto come “mio amico e amico del mondo”. Ha poi aggiunto: “Abbiamo fatto molto insieme, soprattutto nell’ultimo anno. C’è pace in Medio Oriente, e loro ne sono stati un fattore determinante. Li ringraziamo: ora la regione è sicura, e resterà tale per molto tempo”.

Nel frattempo, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha avuto un colloquio con il premier israeliano Benjamin Netanyahu per discutere l’attuazione del piano volto a porre fine al conflitto a Gaza. Secondo quanto riportato dal corrispondente di Axios, Barak Ravid, Rubio ha concluso la sua visita di due giorni in Israele e si è diretto in Qatar per unirsi a Trump.

L’ufficio del primo ministro israeliano ha confermato la conversazione, precisando che i due leader hanno “riaffermato la profonda e duratura partnership tra Stati Uniti e Israele” e si sono impegnati a “proseguire la cooperazione per promuovere gli interessi comuni”, in particolare il ritorno dei corpi degli ostaggi, lo smantellamento di Hamas e la smilitarizzazione di Gaza. Netanyahu ha ringraziato Rubio per “il suo costante sostegno” e per l’impegno a rafforzare l’alleanza tra i due Paesi.

Intanto, l’esercito israeliano ha reso noto di aver condotto un attacco con droni nella zona di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, colpendo un militante della Jihad islamica palestinese che, secondo le Forze di difesa israeliane (Idf), stava pianificando un “attacco imminente” contro i soldati israeliani. Fonti palestinesi riferiscono che una persona è rimasta uccisa e altre sono rimaste ferite nell’attacco, che avrebbe colpito un’auto nell’area di Nuseirat, situata sul lato occidentale della “linea gialla”, zona non controllata da Israele in base ai termini del cessate il fuoco.