Bollette: maxi addebito per ricostruzione consumi? Come verificarlo e cosa fare

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Ricevere una bolletta altissima con un maxi addebito indicato come ricostruzione consumi può generare preoccupazione. L’Unione Nazionale Consumatori spiega che si tratta di un conguaglio che può avvenire dopo la sostituzione del contatore di luce, gas o acqua, o in seguito a una verifica tecnica quando i consumi non sono stati registrati correttamente per un certo periodo.

La ricostruzione dei consumi è quindi una ricalibrazione dei dati effettuata dal venditore, che stima i consumi mancanti o incoerenti in base alle abitudini dell’utente. Questo può accadere se il contatore è guasto, se le letture non sono pervenute regolarmente o se ci sono discrepanze tra le letture del vecchio e del nuovo contatore.

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Capire se gli importi richiesti sono corretti non è sempre semplice. In questi casi, lo Sportello Energia dell’Unione Nazionale Consumatori può assistere gli utenti nella verifica dell’addebito e, se necessario, nella sua contestazione.

Oggi molti contatori di luce, gas e acqua sono elettronici, ma ciò non garantisce che i dati siano sempre trasmessi in tempo reale. È infatti necessario che sia attiva la telelettura, ovvero l’invio automatico delle letture al distributore. Quando questo sistema non funziona correttamente, è fondamentale controllare se i consumi indicati in bolletta sono effettivi o stimati e confrontarli con i valori riportati sul proprio contatore.

In caso di guasto o sostituzione del contatore, i consumi vengono ricostruiti utilizzando i dati storici o le abitudini di consumo dell’utente. Questa operazione deve essere documentata in modo trasparente: la bolletta deve riportare chiaramente i consumi ricostruiti e il periodo di riferimento.

Nel servizio idrico, se il contatore dell’acqua non funziona, la ricostruzione dei consumi viene effettuata dal gestore secondo quanto previsto nella Carta dei Servizi e nel regolamento di fornitura. L’utente ha sempre diritto a chiedere chiarimenti e a verificare la correttezza dei calcoli.

La normativa stabilisce che la ricostruzione dei consumi debba avvenire con criteri chiari e verificabili. Il venditore o gestore è tenuto a spiegare su quali basi ha effettuato il calcolo e a consentire il confronto con i dati storici del cliente. Inoltre, la legge prevede un limite di prescrizione di due anni: non possono essere richiesti importi relativi a consumi più vecchi, salvo casi di responsabilità del consumatore (ad esempio, se ha impedito la lettura dei dati).

Quando si riceve una bolletta anomala per ricostruzione consumi, è possibile agire. Si può:

  • richiedere spiegazioni scritte all’azienda tramite i canali indicati in bolletta (email, PEC o raccomandata);
  • domandare copia della documentazione utilizzata per il calcolo dei consumi;
  • verificare se l’addebito riguarda periodi ormai prescritti;
  • contattare un’associazione di consumatori per assistenza nella verifica.

Gestire una ricostruzione consumi richiede attenzione, poiché implica regole e scadenze precise che non sempre sono note ai consumatori. Controllare regolarmente i propri consumi e conservare le bollette aiuta a prevenire errori e contestazioni future.