Ranucci, il Garante Privacy replica: Accuse infondate, tuteleremo la nostra indipendenza
Le dichiarazioni di Sigfrido Ranucci sulle presunte pressioni nei confronti del Garante per la protezione dei dati personali vengono definite “totalmente infondate e gravemente lesive” dal presidente dell’Autorità, Pasquale Stanzione. Il Garante reagisce con fermezza alle parole del giornalista, pronunciate durante una conferenza stampa al Parlamento europeo, sottolineando la piena autonomia e indipendenza dell’istituzione.
Ranucci aveva affermato che “qualcuno sta armando il Garante della privacy per punire Report e dare un segnale esemplare ad altre trasmissioni”, chiedendo inoltre al Garante europeo di verificare l’operato dell’Autorità italiana, che a suo dire “sembra agire come un'emanazione del governo”.
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Stanzione ha respinto con decisione tali accuse, dichiarando che “le parole pronunciate da Ranucci rischiano di essere percepite come un tentativo di indebito condizionamento dell’attività decisoria del Garante, chiamato a pronunciarsi su due reclami avanzati nei confronti della trasmissione da lui diretta”.
Il presidente ha inoltre annunciato che l’Autorità, “nella totalità dei componenti il suo Collegio, adotterà ogni iniziativa utile alla tutela della propria dignità istituzionale”.
“Tali dichiarazioni – prosegue Stanzione – sono di una gravità senza precedenti. Esse insinuano che il Garante, autorità indipendente prevista dalla normativa europea e il cui vertice è eletto da entrambi i rami del Parlamento, operi sulla base di direttive politiche o esterne. Si tratta di illazioni gravissime, che confondono la piena indipendenza e terzietà di giudizio del Garante con un’asserita soggezione a presunte logiche di governo”.
Stanzione ha ricordato che in oltre ventotto anni di attività, l’Autorità ha sempre agito “nell’esclusivo rispetto della legge, delle funzioni e dei compiti di tutela affidati, garantendo la massima trasparenza del proprio operato”. Ha aggiunto che nessuna decisione del Garante può essere ricondotta a motivazioni diverse dalla scrupolosa osservanza delle norme, anche quando le scelte “non sono facili e non sempre gradite”.
Il presidente ha infine ribadito “la massima disponibilità al confronto” con i cittadini e con gli organi di informazione, ritenendo essenziale il dialogo aperto come segno della trasparenza e dell’impegno a difendere i diritti fondamentali garantiti dall’istituzione.