Manovra 2026: nella bozza 137 articoli su Irpef, pensioni, famiglie e lavoro

La Manovra 2026 comincia a delinearsi. Nella bozza del ddl Bilancio, composta da 137 articoli e visionata dall’Adnkronos, trovano spazio interventi su fisco, pensioni, famiglie e lavoro. Tra le misure principali figurano il taglio dell’Irpef, la nuova rottamazione delle cartelle e l’aumento delle pensioni minime.
Per i pensionati in condizioni economiche difficili, è previsto un incremento di 20 euro mensili, pari a 260 euro annui. Si tratta di un adeguamento volto a sostenere le fasce più fragili della popolazione.
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Previsti rincari per le sigarette e i prodotti del tabacco. Le accise aumenteranno progressivamente: l’importo fisso per 1000 sigarette passerà da 29,5 euro a 32 euro dal 2026, 35,5 euro dal 2027 e 38,5 euro dal 2028. Gli aumenti coinvolgeranno anche sigaretti, tabacchi lavorati e prodotti “succedanei”, cioè i sostitutivi del tabacco.
Confermata la stretta attenzione alle famiglie e in particolare alle madri lavoratrici. Il bonus mamme viene rafforzato: alle lavoratrici dipendenti e autonome con due figli, fino al compimento del decimo anno del secondo figlio, l’Inps riconoscerà 60 euro mensili (contro i 40 euro del 2025). Il beneficio, esente da imposte e contributi, sarà riservato a chi percepisce un reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro annui.
La flat tax per i nuovi residenti sale a 300.000 euro, rispetto ai precedenti 200.000, per i redditi prodotti all’estero da persone fisiche che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia. Per ciascun familiare aderente, la soglia annuale cresce da 25.000 a 50.000 euro.
Per quanto riguarda la rottamazione 5, i contribuenti potranno regolarizzare i debiti con il fisco relativi al periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023. Il pagamento potrà avvenire in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2026 oppure in un massimo di 54 rate bimestrali di pari importo. Le prime tre scadenze sono fissate per il 31 luglio, 30 settembre e 30 novembre 2026; dal 2027 al 2035 i pagamenti continueranno con cadenza regolare fino alla 54esima rata prevista per il 31 maggio 2035.
L’aliquota per l’affrancamento delle riserve non distribuite dalle banche resterà al 27,5% fino al 31 dicembre 2025, per poi salire al 33% l’anno successivo. Inoltre, l’Irap per banche e assicurazioni aumenterà di due punti percentuali nel triennio 2026-2028, applicandosi al periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2025.