Trump avverte Hamas: 'Se l'accordo sulla tregua salta, posso autorizzare la ripresa delle ostilità

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La tregua a Gaza resta appesa al rispetto puntuale degli impegni previsti dalla prima fase dell'intesa, avverte il presidente Donald Trump. Al termine di una giornata segnata dall'attesa per la consegna delle spoglie degli ostaggi e dalla speranza di riaprire il valico di Rafah per gli aiuti umanitari, la Casa Bianca ha ribadito che il mantenimento del cessate il fuoco è condizionato al rispetto dei tempi concordati.

Intervistato dalla Cnn, Trump — che si è proclamato garante dell'accordo — ha detto di aver considerato la possibilità di autorizzare Israele a riprendere le operazioni militari «non appena lo dovessi dire io», qualora Hamas non adempia agli obblighi sottoscritti. Tra i punti critici indicati c'è la consegna di tutti i corpi degli ostaggi morti, presi durante gli attacchi del 7 ottobre 2023.

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Il piano di cessate il fuoco stabilisce la consegna dei prigionieri — vivi e deceduti — entro una scadenza definita: se la consegna totale non dovesse essere rispettata, l'accordo impone a Hamas di condividere le informazioni sui deceduti e di accelerare le operazioni per restituire i resti alle famiglie.

Fonti di Washington hanno riferito che i vertici americani sono in contatto con molte famiglie di ostaggi deceduti e hanno assicurato che «nessuno sarà lasciato indietro». Un alto funzionario Usa, citato da Axios, ha spiegato che esiste un piano operativo per recuperare le salme e che sono al vaglio anche incentivi — compresi possibili premi — per chi fornisca informazioni utili al ritrovamento dei corpi.

Secondo le stesse fonti, Turchia e altri governi invieranno esperti a Gaza per assistere nelle ricerche. Ma le autorità e la Croce Rossa avvertono che recuperare salme in un territorio devastato dai bombardamenti richiede risorse, attrezzature specialistiche e condizioni di sicurezza che rendono le operazioni complesse e lente.

Le Brigate Qassam, braccio armato di Hamas, hanno dichiarato in un comunicato di aver rispettato gli impegni assunti nella prima fase del piano: «La resistenza ha consegnato tutti i prigionieri viventi in suo possesso e i corpi a cui ha accesso», si legge, precisando però che il recupero dei resti rimanenti richiede «notevoli sforzi».

Nella tarda serata di ieri la Croce Rossa ha ricevuto altre due bare contenenti i corpi di ostaggi israeliani deceduti a Gaza; le spoglie sono state poi trasferite a una base delle Forze di Difesa israeliane per le procedure di identificazione. Con queste consegne, i corpi riconsegnati salgono a nove.

Il governo di Israele mantiene una posizione ferma. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ripetuto che non ci saranno compromessi fino al ritorno dell'ultimo ostaggio deceduto, mentre il ministro della Difesa Israel Katz ha avvertito che, in caso di mancato rispetto dell'accordo, Tel Aviv — in coordinamento con gli Stati Uniti — riprenderà le operazioni per ottenere la «sconfitta totale di Hamas».