Recensione Barbie Horse Trails

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La magia dell’equitazione incontra l’open world

Dopo quasi vent’anni dall’ultima incarnazione significativa della serie Horse Adventures, Barbie torna finalmente in sella con Barbie Horse Trails, un’avventura equestre open world pensata per tutte le età, oggi disponibile su PS5 (insieme a PS4, Switch, Xbox Series X|S e PC). Prodotto da Mattel in collaborazione con Outright Games e sviluppato da PHL Collective, il titolo porta Barbie “Brooklyn” Roberts e Barbie “Malibu” Roberts nei panni di Junior Park Rangers-in-Training, con l’obiettivo di recuperare e restaurare il Canterbury Trails Park e riscoprire antichi misteri nascosti nei sentieri del parco.

Recensione Barbie Horse Trails

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Storia

La trama di Barbie Horse Trails si snoda con un tono dolce e rassicurante, tipico di un target che mescola bambine, giovani appassionate e nostalgici della marca. Le protagoniste, Barbie “Brooklyn” e Barbie “Malibu”, sono reclutate come aspiranti Junior Rangers per affiancare il capo ranger Annalise, la Dott.ssa Potts e Lady Carson (zia di Ken) nella missione di restauro del parco Canterbury Trails. Il fulcro narrativo ruota attorno al “misterioso cavallo leggendario” e ai manufatti nascosti del parco che suggeriscono leggende e passato perduto. Le missioni principali e secondarie si intrecciano con attività di esplorazione, enigmi ambientali e interazioni con personaggi storici come Ken, Teresa, Nikki e Daisy. Non si può certo parlare di un racconto complesso, ma per lo scopo che si prefigge — un’esperienza rilassata, ispiratrice e orientata all’immaginazione — la scrittura narrativa si comporta con delicatezza, senza forzature o elementi “dark” non giustificabili.

Recensione Barbie Horse Trails

Gameplay e libertà d’esplorazione

Il cuore del gioco è l’esplorazione libera del Canterbury Trails Park: prati, laghi, foreste, pendii montani e zone misteriose. Il mondo è concepito per essere piacevole da attraversare, con variazioni ambientali che invitano a percorrere sentieri secondari alla ricerca di segreti. Non si tratta di un open world “massiccio” come nei titoli tripla A, ma è adeguato per il tipo di target: non troverete chilometri di offroad sterminato, bensì un’area ben distribuita con punti d’interesse da esplorare. Le missioni principali riguardano il restauro del parco, la scoperta di manufatti (scavi, indagini), la cura della fauna e l’approfondimento del mistero del cavallo leggendario. Le quest secondarie includono mini-giochi, gare di equitazione e attività ambientali correlate. La varietà offre momenti di passaggio: corse a ostacoli, raccolta di oggetti, puzzle ambientali, fotografia naturalistica. Quest’ultima, in particolare, permette di documentare flora e fauna tramite la fotocamera interna e creare un diario visivo, con ricompense che spingono all’esplorazione.

Uno dei pilastri del gameplay è il legame con il cavallo “Lucky”: occuparsi della sua pulizia, nutrizione, coccole e cura è centrale non solo per estetica ma anche per rafforzare il legame, che talvolta influisce su come Lucky risponde al comando. Parallelamente, si possono trovare forzieri da collezione per personalizzare equipaggiamenti, abiti, briglie, selle, nastri e acconciature da cavallo. Questo aspetto estetico è particolarmente curato e permette al giocatore di esprimere il proprio stile. Il ritmo è lento, respirato. Non aspettatevi salti adrenalici o challenge estreme. Il divertimento sta nel viaggio, nel prendersi cura, nell’osservare il mondo. Se amate i titoli rilassanti, leggeri ma con contenuto sufficiente, troverete soddisfazione. Se cercate grande sfida o profondità da RPG classico, qui resterete spesso “onesto”.

Un problema che si può notare è la ripetitività: dopo ore e ore di gioco, alcune missioni di raccolta o consegna possono risultare familiari. Inoltre, la guida del cavallo, seppur solida per il target, non ha una profondità tecnica elevata (non aspettatevi simulazioni eque sofisticate). In certi casi, l’IA di Lucky sembra “leggera” nella risposta ai comandi stretti nelle curve più insidiose. Tuttavia, a bilanciare queste piccole limitazioni, c’è uno degli aspetti più riusciti del gioco: il modo in cui l’identità di Barbie, fatta di amicizia, cura, stile e connessione con la natura, permea l’intera esperienza. Non si tratta semplicemente di cavalcare o completare missioni, ma di sentirsi parte di un mondo vivo e accogliente, che reagisce alla nostra presenza e invita a prendersene cura.

Recensione Barbie Horse Trails

Aspetto tecnico

Su PlayStation 5, Barbie Horse Trails gode di un’ottima grafica (chi possiede la versione PS4 digitale riceve il porting PS5 senza costi aggiuntivi).

La qualità visiva è piacevole: il design artistico punta su colori vividi, ambientazioni curate e modelli di cavalli e NPC ben definiti. Le texture non sono ultra-avanzate come nei titoli di catena AAA, ma risultano adeguate al tono e all’esperienza proposta. Le animazioni del cavallo, dei movimenti naturali e delle transizioni tra trotto, galoppo e camminata sono fluide, anche se in alcune situazioni di collisione o passaggi stretti si nota qualche imperfezione. Il framerate è stabile nella maggior parte dei casi, con solo occasionali cali in parti del mondo molto popolate. Il caricamento tra le aree è rapido, beneficiando della velocità del SSD dell’hardware PS5.

L’audio, le musiche e gli effetti ambientali contribuiscono a costruire atmosfera: suoni naturali, versi di animali e una colonna sonora delicata accompagnano l’esperienza senza essere invadenti. Infine, l’interfaccia è pulita, semplice da navigare anche per i più giovani, con menu chiari per le attività, il diario e la personalizzazione. Da segnalare che, durante le fasi di galoppo più rapido, si può notare un leggero effetto di pop-in — ovvero la comparsa improvvisa di elementi come vegetazione o oggetti sullo sfondo. Si tratta comunque di un dettaglio tecnico minore, che non compromette in modo significativo l’esperienza complessiva di gioco.

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Conclusioni

Barbie Horse Trails su PS5 è un riuscito ritorno del marchio al mondo equestre videoludico, in grado di accontentare il suo pubblico di riferimento: bambine, appassionate di cavalli, fan di Barbie e giocatori casual che cercano un’esperienza rilassata ma colma di scoperta. Il titolo non punta a competere con i colossi open world, ma svolge con onestà il compito di offrire una “vacanza interattiva” tra natura, animali, amiche e misteri. I punti di forza risiedono nella cura estetica, nella bontà dell’esplorazione, nella relazione con Lucky e nella capacità del gioco di evocare un mondo in cui è bello perdersi. Le debolezze principali riguardano la ridotta profondità in certe meccaniche, la ripetitività su lungo termine e qualche piccolo limite tecnico (pop-in, clipping, IA basilare). Se siete nel target giusto o curiosi di un’avventura gentile con cavalli e magia, vale la pena giocarlo.

Voto: 7.8 / 10

Pro

  • Ottima personalizzazione estetica di cavallo e cavaliere
  • Libertà d’esplorazione con piccoli segreti ben distribuiti
  • Interfaccia chiara e adatta anche a utenti meno esperti
  • Atmosfera rilassante e adatta a tutte le età
  • Interazione con il cavallo ben integrata
  • Buona stabilità su PS5, caricamenti rapidi

Contro

  • Ripetitività nelle missioni secondarie su lungo termine
  • Meccaniche di guida del cavallo non molto profonde
  • Non adatto a chi cerca sfida o complessità avanzata
  • Alcuni problemi tecnici minori