Gattuso sprona l'Italia: Con Israele non possiamo sbagliare, ho apprezzato le parole di Spalletti

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Rino Gattuso, commissario tecnico della Nazionale, ha parlato ai microfoni di Sky Sport alla vigilia della delicata sfida contro Israele, valida per le qualificazioni ai Mondiali. “Mi innamoro dei miei ragazzi perché li vedo ogni giorno, vedo come stanno insieme e come affrontano gli allenamenti. Sappiamo di avere un percorso e di non poter sbagliare, ma la crescita mi piace”, ha dichiarato il ct azzurro.

Interrogato su Esposito, Gattuso ha mantenuto riserbo sulla formazione: “Esposito titolare? Ha vissuto il post gara come sempre. È un ragazzo semplice, con grandi numeri, corre come un centrocampista. È di facile lettura, vediamo: le partite durano 95 minuti, c’è chi parte dall’inizio e chi può fare la differenza dopo”.

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In conferenza stampa, il tecnico ha spiegato le sue scelte tattiche: “Sicuramente faremo qualcosa di diverso rispetto alla partita con l’Estonia. Quando sono arrivato sapevo perfettamente cosa volevo fare e ci sto provando. Voglio trasmettere ai ragazzi voglia, impegno e senso di appartenenza. Li vedo motivati: Bastoni e Kean volevano restare in gruppo, ma oggi sono ripartiti. Ora abbiamo a disposizione altri giocatori in cui crediamo fortemente”.

Gattuso ha poi parlato della decisione di schierare due attaccanti: “Avevo solo un dubbio, se fossimo riusciti a reggere il peso offensivo. Non sono soddisfatto solo per i gol, ma per il lavoro che fanno: rincorrono l’avversario, pressano, aiutano la squadra. Era la mia preoccupazione più grande, ma non solo Kean e Retegui, anche Pio sta facendo bene. C’è un lavoro di gruppo, condiviso con tutto lo staff, e anche il momento ci ha portato a questa scelta”.

Infine, il ct ha commentato le parole di Luciano Spalletti, suo predecessore sulla panchina azzurra: “Luciano è un uomo schietto. Ho apprezzato molto le belle parole che ha avuto nei miei confronti. L’avrei voluto chiamare, ma non l’ho fatto per non disturbare. Ho parlato con diverse persone in federazione del valore dell’uomo: Spalletti, quando parla, non regala mai niente”.