Zelensky all'Onu: Putin vuole estendere la guerra, il diritto internazionale è al collasso

"Se una nazione desidera la pace, deve comunque investire nelle armi". Con queste parole Volodymyr Zelensky ha aperto il suo intervento all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, denunciando come non sia più il diritto internazionale né la cooperazione a determinare chi sopravvive, ma la forza militare. Il presidente ucraino ha ribadito che Kiev vuole il cessate il fuoco, ma la Russia continua a rifiutarlo: "Nulla è cambiato dallo scorso anno".
Zelensky ha ricordato che gli ucraini sono "un popolo pacifico", accusando Mosca di aver rapito "migliaia di bambini" e chiedendo quanto tempo servirà per riportarli a casa. "Nessuno, se non noi stessi, può garantire la sicurezza. Servono alleanze forti, alleati forti e soprattutto le nostre armi", ha affermato, aggiungendo che "il XXI secolo non è diverso dal passato: la legge internazionale non funziona senza amici potenti e senza armi".
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Il presidente ha poi rivolto un appello all'Onu: "La pace dipende da tutti noi, non restate in silenzio mentre la Russia ci trascina nella guerra. Fate sentire la vostra voce, condannate l'aggressione e unitevi a noi nella difesa della vita e del diritto internazionale".
Zelensky ha criticato la debolezza delle istituzioni internazionali, sottolineando come la risposta globale alle violazioni russe dello spazio aereo della Nato non sia stata sufficientemente incisiva. Ha citato l'incursione di 19 droni russi nello spazio polacco, solo quattro dei quali abbattuti, e la violazione dei cieli dell'Estonia: "L'Ucraina è stata solo la prima, ora i droni russi volano in tutta Europa. Putin continuerà ad allargare la guerra".
Per il leader ucraino, fermare ora il conflitto è meno oneroso che costruire bunker e protezioni per ogni infrastruttura: "Fermare la Russia subito è più conveniente che chiedersi quando un drone sarà capace di trasportare una testata nucleare". Ha ricordato come Kiev abbia costruito scuole e ospedali sotterranei per difendersi e insegnato agli agricoltori a proteggersi dagli attacchi aerei.
Durante l'intervento, Zelensky ha ringraziato Donald Trump per il sostegno e ha menzionato il fallito attentato contro l'ex presidente americano, oltre a ricordare l'uccisione di Charles Kirk e della rifugiata ucraina Iryna Zarutska. Ha poi lanciato un allarme sulla corsa agli armamenti più distruttiva della storia, che oggi coinvolge anche l'intelligenza artificiale: "Le armi evolvono più velocemente della nostra capacità di difenderci. Migliaia di persone sanno uccidere professionalmente con i droni".
Zelensky ha avvertito che in futuro "i droni combatteranno contro altri droni, colpiranno infrastrutture critiche e potranno scegliere autonomamente i bersagli". Per questo ha chiesto un'azione comune: "Dobbiamo usare tutto ciò che abbiamo per fermare l'aggressore. Se servono armi, se servono pressioni sulla Russia, allora bisogna agire subito".
Il presidente ha infine denunciato che "il diritto internazionale è al collasso", citando i conflitti in Gaza, Sudan e Somalia come esempio dell'incapacità del sistema globale di prevenire guerre e spargimenti di sangue. "Per decenni solo dichiarazioni, mentre le istituzioni si indeboliscono e le armi aumentano", ha concluso Zelensky dal palco dell'Onu.