Nuova scoperta in Egitto - stele del Decreto di Canopo riporta alla luce il regno tolemaico

Un’équipe di archeologi egiziani ha rinvenuto una stele in pietra arenaria perfettamente conservata, incisa con una versione completa del Decreto di Canopo. La scoperta è avvenuta a Tell El-Fara'in, nell’odierna El Husseiniya, nel governatorato di Sharqia, ed è stata annunciata dal Ministero del Turismo e delle Antichità dell’Egitto. Gli esperti l’hanno definita “uno dei contributi più significativi all’egittologia degli ultimi decenni”.
La stele misura 127 centimetri di altezza e oltre 80 di larghezza, ed è interamente ricoperta da geroglifici egizi distribuiti su 30 linee. Il livello di conservazione è eccezionale. Nella parte superiore campeggia il disco solare alato, affiancato da due cobra reali con le corone dell’Alto e Basso Egitto, simbolo dell’unificazione del regno.
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“Questa scoperta ha un valore inestimabile non solo per la completezza del testo, ma anche per il contesto in cui è stata ritrovata, un centro religioso del Delta del Nilo ancora poco esplorato”, ha dichiarato il ministro Sherif Fathy.
Il Decreto di Canopo, promulgato nel 238 a.C. durante il regno di Tolomeo III Euergete, è un documento fondamentale per la conoscenza dell’Egitto tolemaico. Redatto da un consiglio di sacerdoti nella città di Canopo (oggi sommersa presso Abu Qir, vicino ad Alessandria), il testo celebrava le virtù del sovrano e della sua famiglia, introduceva riforme religiose e sanciva l’adozione di un giorno intercalare ogni quattro anni, anticipando il calendario giuliano romano.
Fino ad oggi erano note sei versioni del decreto, alcune redatte in tre lingue – geroglifico, demotico e greco – considerate fondamentali quanto la Stele di Rosetta per la decifrazione della scrittura egizia. La nuova stele, invece, è monolingue, ma di straordinaria raffinatezza simbolica. Secondo l’egittologo tedesco Stefan Pfeiffer, la sobrietà della composizione e l’assenza di lingue aggiuntive potrebbero indicare un adattamento destinato a un tempio periferico e riservato ai sacerdoti locali.
Il testo conserva anche un enorme valore storico e sociale. Riporta norme fiscali, opere pubbliche, rituali di culto per la famiglia reale e un nuovo calendario di festività. Sono menzionate le campagne militari di Tolomeo III, gli aiuti distribuiti durante una carestia e la divinizzazione della principessa Berenice, figlia del sovrano e di Berenice II.
Il ritrovamento a El Husseiniya conferma il ruolo strategico del Delta del Nilo nella diffusione dei culti reali e nella politica religiosa tolemaica. L’antica città di Imet, sorta nell’area di Tell El-Fara'in, fu infatti un importante centro cerimoniale dell’epoca.
La zona si è rivelata negli ultimi anni particolarmente ricca di reperti: templi, statue e resti di edifici civili sono già emersi da precedenti missioni. Ma il ritrovamento di una stele regale intatta, con un testo di tale importanza storica, rappresenta un evento eccezionale. Gli studiosi stanno ora confrontando le varie versioni del decreto per individuare eventuali differenze e adattamenti locali che possano offrire nuove chiavi di lettura.
“Il Decreto di Canopo resta un archivio vivente della civiltà egizia”, ha sottolineato il ministro Fathy. “E questa scoperta testimonia quanto ancora l’antico Egitto abbia da rivelare”.