Israele pronto all'assalto di Gaza City: centinaia di tank al confine, oltre 300mila palestinesi in fuga

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L’esercito israeliano ha completato i preparativi per l’offensiva di terra su Gaza City, con l’obiettivo dichiarato di assumere il pieno controllo della principale città della Striscia. Secondo i media israeliani, che citano fonti militari, centinaia di carri armati, mezzi blindati e bulldozer sono stati concentrati lungo il confine settentrionale.

Le operazioni coinvolgeranno le unità di fanteria, sostenute dalle brigate già operative ai margini della città. Intanto si sono intensificati i raid aerei e di artiglieria, in preparazione dell’ingresso via terra.

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Secondo le Forze di difesa israeliane (Idf), oltre 300mila palestinesi hanno già lasciato Gaza City, molti dei quali solo nelle ultime 24 ore. In un messaggio diffuso su X, il portavoce in arabo Avichai Adrai ha invitato la popolazione a spostarsi verso la zona umanitaria di Al-Musawi e nelle aree libere dei campi centrali: «Vi esorto, per la vostra sicurezza, a utilizzare Rashid Street e a spostarvi immediatamente».

Adrai ha ribadito che l’esercito è determinato a sconfiggere Hamas a Gaza City, sottolineando l’aumento delle operazioni militari. Nel frattempo, le Idf hanno diffuso i nomi di alcuni funzionari di Hamas che avrebbero chiesto l’autorizzazione a lasciare la Striscia per raggiungere Paesi terzi. La richiesta è stata respinta per figure come Mohammad al-Madhoun, ministro del governo di Hamas, e i familiari di Isma’il Ashqar e di Alaa el-Din al-Batta. È stata invece concessa l’uscita ad Anwar Atallah, membro del consiglio comunale di Gaza, che ha lasciato la Striscia due settimane fa.

L’esercito israeliano ha colpito un edificio che custodiva la più grande collezione archeologica della Striscia, come reso noto dall’École Biblique et Archéologique Française di Gerusalemme. Gli archeologi avevano già denunciato le minacce di distruzione e avevano tentato nel fine settimana di mettere in salvo i reperti più preziosi. Gran parte della collezione, tuttavia, non è stata trasferita e potrebbe essere andata distrutta.

Fonti locali riferiscono inoltre che un raid aereo israeliano ha demolito un edificio dell’Università islamica di Gaza City, utilizzato per ospitare sfollati palestinesi. Prima dell’attacco, le Idf avevano diffuso un avviso di evacuazione sostenendo che la struttura fosse usata da Hamas. È il terzo grattacielo colpito nella giornata odierna.

Parallelamente, il segretario di Stato americano Marco Rubio, in visita ufficiale in Israele, incontrerà domani a Gerusalemme il presidente Isaac Herzog e il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar. Oggi Rubio si è recato al Muro del Pianto insieme al premier Benjamin Netanyahu e all’ambasciatore statunitense Mike Huckabee. I tre hanno seguito il rito dei bigliettini tra le fessure del muro e partecipato a una preghiera guidata da Mordechai Suli Eliav, direttore della Western Wall Heritage Foundation. Sul lato riservato alle donne, le mogli dei funzionari hanno preso parte al momento di preghiera e firmato il libro degli ospiti ufficiali.