Djokovic lascia la Serbia: nuova vita in Grecia dopo le critiche del governo

Novak Djokovic ha deciso di voltare pagina. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, il 24 volte campione Slam ha iscritto i suoi figli in una scuola privata in Grecia, scelta che segna l’inizio di una nuova fase della sua vita familiare. La decisione arriva dopo mesi di polemiche in Serbia, dove il tennista sarebbe stato preso di mira dal governo per aver espresso solidarietà alle proteste studentesche.
Considerato a lungo un eroe nazionale, Djokovic è finito sotto i riflettori della stampa vicina al presidente Aleksandar Vucic. Le critiche si sono intensificate negli ultimi mesi, dopo che il campione ha manifestato apertamente il proprio sostegno agli studenti scesi in piazza lo scorso dicembre, in seguito al crollo della pensilina della stazione ferroviaria di Novi Sad che causò 16 vittime. Le manifestazioni hanno denunciato corruzione e chiesto un cambiamento politico.
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Il fuoriclasse serbo aveva affidato ai social un messaggio di incoraggiamento: «Come persona che crede profondamente nel potere dei giovani e nel loro desiderio di un futuro migliore, credo sia importante che le loro voci vengano ascoltate. La Serbia ha un potenziale enorme e la sua gioventù istruita è la sua più grande forza. Ciò di cui abbiamo tutti bisogno è comprensione e rispetto. Con voi, Novak».
Alle parole sono seguiti gesti concreti. Djokovic ha dedicato una vittoria agli Australian Open a uno studente ferito durante le manifestazioni, ha assistito a una partita di basket a Belgrado indossando una felpa con la scritta “Gli studenti sono campioni” e ha condiviso immagini dei raduni con la didascalia “Storia, incredibile”.
Le sue prese di posizione hanno scatenato la reazione dei tabloid serbi, che lo hanno etichettato come “falso patriota” e accusato di appoggiare una presunta “rivoluzione colorata”. Un clima teso che avrebbe contribuito alla scelta di trasferirsi con la famiglia in Grecia, per cercare serenità lontano dalle polemiche.