Quanto costa fare pubblicità su Google? Guida completa ai costi

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Oggi la pubblicità su Google è diventata una leva strategica imprescindibile per qualunque azienda che voglia crescere online. Che tu sia un imprenditore locale o il titolare di un e-commerce, la domanda che probabilmente ti stai facendo è: “Quanto costa fare pubblicità su Google?”.

La risposta non è semplice perché non esiste un costo fisso valido per tutti: ogni campagna è un caso a sé, influenzato da settore, obiettivi, target e concorrenza.

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Come sottolinea Luigi Virginio, consulente Google Ads, la spesa pubblicitaria su Google può essere paragonata a un investimento: i costi sono variabili, ma i ritorni possono essere molto alti se le campagne vengono impostate e gestite correttamente.

Come funziona Google Ads: il modello Pay-Per-Click

Google Ads si basa sul modello pay-per-click (PPC), che significa che paghi soltanto quando qualcuno clicca sul tuo annuncio. Non si paga quindi l’esposizione generica, ma l’azione concreta dell’utente, con un approccio molto più misurabile rispetto ai media tradizionali.

Questo sistema permette grande flessibilità: puoi decidere di spendere pochi euro al giorno per testare il mercato oppure migliaia di euro al mese se vuoi avere un impatto su larga scala.

L’aspetto interessante è che non conta soltanto quanto sei disposto a pagare: Google premia gli annunci più pertinenti e di qualità. Un annuncio ben scritto, con una landing page coerente e un buon CTR, può posizionarsi più in alto spendendo meno rispetto a un competitor che investe cifre maggiori ma ha annunci poco rilevanti.

Quanto costa un clic su Google?

Il costo per clic (CPC) varia moltissimo in base a diversi fattori. Per alcune keyword locali poco competitive può bastare 0,10 € – 0,30 € a clic. In settori più competitivi, come assicurazioni o corsi di lingua, i costi possono salire fino a 5-6 € a clic (a volte anche oltre).

Il prezzo del clic non dipende solo dal budget, ma dal sistema d’asta di Google, che considera due elementi principali:

  • L’offerta massima: quanto sei disposto a pagare per un clic.
  • Il Quality Score: un punteggio da 1 a 10 che valuta la pertinenza dell’annuncio, la qualità della landing page e il CTR previsto.

Moltiplicando questi due fattori si ottiene l’Ad Rank, che determina la posizione dell’annuncio.Ecco perché due inserzionisti che puntano alla stessa keyword possono pagare cifre molto diverse per ottenere risultati simili.

Tipologie di campagne e relativi costi

Il costo della pubblicità su Google dipende molto dalla tipologia di campagna scelta:

  • Rete di Ricerca: annunci testuali che compaiono nella SERP di Google. Hanno CPC più alti perché intercettano un bisogno espresso in quel momento. Ideali per generare lead e vendite.
  • Rete Display: banner e annunci grafici su siti partner. Molto economici (clic anche a pochi centesimi), ma con finalità più di branding che di conversione immediata.
  • Shopping Ads: dedicati agli e-commerce, mostrano immagine, prezzo e nome prodotto. CPC variabili, ma spesso più bassi rispetto alla ricerca. La qualità del feed prodotti è determinante.
  • YouTube Ads: annunci video che compaiono prima o durante la visione di altri video. I costi dipendono molto dal settore e dal formato scelto, con tassi di clic generalmente più bassi.
  • Performance Max: campagne automatizzate che distribuiscono gli annunci su tutte le reti di Google. I costi medi dipendono dall’ottimizzazione, ma consentono di raggiungere un pubblico molto ampio.

Le strategie di offerta e il loro impatto

Le strategie di offerta determinano quanto paghi per i clic o le conversioni:

  • CPC Manuale: controllo totale sul costo per singola parola chiave.
  • Massimizza i clic: Google gestisce il tuo budget e le offerte cercando di farti ottenere il maggior numero possibile di clic
  • CPA Target: massimizza le conversioni cercando di convertire entro il costo per azione definito
  • Massimizza conversioni o valore conversioni: Google ottimizza il budget per ottenere il massimo numero o valore di conversioni.
  • ROAS Target: ideale per gli e-commerce, mira a mantenere un ritorno sull’investimento pubblicitario specifico.
  • Quota impression target: punta ad ottenere un certo numero di impression rispetto al totale (quota impression) con un controllo sul CPC massimo.

La scelta della strategia incide in modo diretto sui costi: una campagna “Massimizza conversioni” può generare vendite più facilmente, ma senza controllo preciso sul CPC.

Fattori esterni che influenzano il costo di Google Ads

Oltre agli aspetti tecnici, ci sono variabili esterne che incidono sui prezzi:

  • Settore di mercato: assicurazioni, finanza e telefonia hanno CPC altissimi; attività locali o e-commerce di nicchia possono avere CPC molto bassi.
  • Valore del cliente (LTV): più un cliente ha valore nel tempo, più le aziende sono disposte a spendere per acquisirlo.
  • Periodo dell’anno: durante eventi come Black Friday, Natale o saldi stagionali, i costi aumentano perché cresce la competizione.
  • Concorrenza diretta: in mercati molto affollati gli inserzionisti si contendono le stesse keyword, alzando inevitabilmente i prezzi.

Come gestire il budget su Google Ads

Su Google Ads si imposta un budget giornaliero. Google può spendere fino al doppio in un giorno di forte traffico, ma garantisce che sul mese non venga superato il budget totale (budget giornaliero x 30,4).

Costi della gestione: perché rivolgersi a un professionista

Oltre al budget pubblicitario, c’è da considerare la gestione delle campagne. Puoi scegliere il fai-da-te o affidarti a un esperto.

Un account gestito da un consulente esperto può ridurre i costi fino al 50% rispetto a uno non ottimizzato. L’esperto si occupa di:

  • Ricerca e selezione delle keyword migliori.
  • Creazione di annunci efficaci e pertinenti.
  • Monitoraggio e ottimizzazione continua.
  • Analisi dei risultati e report chiari.

Con una gestione professionale delle campagne Google Ads non solo si evitano sprechi, ma si massimizzano le possibilità di ottenere più contatti o vendite a parità di spesa.

Freelance o agenzia?

Le agenzie tendono ad avere costi più alti, perché devono coprire spese di struttura e personale. Spesso, all'interno dei team e soprattutto per quanto riguarda Google Ads, ci sono figure junior ad occuparsi dei progetti, con supervisione minima.

Un consulente freelance, invece, lavora direttamente sulle tue campagne, con un rapporto più personale e trasparente. Come racconta Luigi Virginio, l’esperienza diretta e l’aggiornamento costante permettono di offrire un servizio di livello, a tariffe generalmente più accessibili rispetto a quelle di un’agenzia.

Conclusione

Rispondere alla domanda “Quanto costa fare pubblicità su Google?” significa accettare che non esiste un prezzo standard: il costo varia in base al settore, al target, al periodo dell’anno e soprattutto alla qualità della gestione.

Un piccolo investimento gestito male può essere uno spreco; lo stesso budget, se gestito da un professionista, può diventare un volano di crescita per l’azienda.

Se vuoi scoprire quanto potresti investire per il tuo business e ottenere una strategia su misura, affidati a un consulente certificato: con la giusta gestione Google Ads diventa non un costo, ma un investimento profittevole.