Ucraina, Trump avverte Putin: Se le sue decisioni non ci soddisfano vedrete succedere cose

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Donald Trump ha lanciato un nuovo avvertimento al presidente russo Vladimir Putin, ribadendo che gli Stati Uniti sono pronti a reagire qualora le mosse del Cremlino sulla guerra in Ucraina non fossero in linea con le aspettative di Washington.

"Non ho nessun messaggio per il presidente Putin, lui sa bene qual è la mia posizione. Prenderà una decisione, in un senso o nell’altro. Qualunque sia la sua scelta, potremmo esserne felici o infelici, e se saremo infelici, vedrete succedere delle cose", ha dichiarato Trump dallo Studio Ovale. Ha poi aggiunto che parlerà "molto presto" con il leader russo nel tentativo di favorire una soluzione al conflitto.

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Il presidente americano ha ricordato che sono già state prese "misure molto forti", e ha espresso un cauto ottimismo: "Credo che troveremo una buona soluzione alla guerra. È una cosa complessa, pericolosa… che casino. Ma in un modo o nell’altro si arriverà a una conclusione. Devono smettere di uccidere tutte queste anime".

Dal canto suo, Putin ha ribadito che la Russia continuerà le operazioni militari in Ucraina se non si raggiungerà un accordo di pace. Le sue dichiarazioni arrivano alla vigilia di un incontro a Parigi tra gli alleati di Kiev per discutere nuove garanzie di sicurezza. Intanto le forze russe hanno intensificato gli attacchi, lanciando oltre cinquecento droni e missili in una sola notte. Nove persone sono rimaste uccise a Kostiantynivka, città di prima linea nella regione di Donetsk.

Putin, intervenendo da Pechino insieme a Xi Jinping e Kim Jong Un, ha affermato che l’esercito russo sta avanzando su "tutti i fronti" e che le capacità ucraine sarebbero state "significativamente indebolite". "Vediamo come si sviluppa la situazione. In caso contrario, dovremo risolvere tutti i nostri compiti militarmente", ha detto il presidente russo.

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha ribadito la linea del Cremlino sul riconoscimento internazionale delle regioni ucraine annesse: Donetsk, Lugansk, Kherson, Zaporizhzhia e la Crimea, già annessa nel 2014. "Affinché ci sia una pace duratura, le nuove realtà territoriali devono essere riconosciute e formalizzate in conformità con il diritto internazionale", ha sottolineato.

Dura la replica di Kiev. Il ministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiga ha accusato Mosca di avanzare "vecchi ultimatum", aggiungendo che "la Russia non ha cambiato i suoi obiettivi aggressivi e non mostra segni di prontezza per negoziati significativi". Ha poi sollecitato nuove sanzioni contro Mosca per indebolire la macchina da guerra russa.

L’est industriale dell’Ucraina, segnato da oltre un decennio di conflitti, resta il fulcro della contesa. Kiev continua a chiedere un incontro diretto tra Volodymyr Zelensky e Putin, considerandolo l’unica via per sbloccare lo stallo diplomatico. Tuttavia, il Cremlino ha escluso tale possibilità, mettendo in discussione la legittimità del presidente ucraino. Putin ha parlato di un possibile incontro a Mosca su richiesta di Trump, ma Kiev ha respinto l’invito definendolo "cinico".

Secondo Sybiga, almeno sette paesi avrebbero già offerto di ospitare un vertice di pace. Putin ha annunciato la disponibilità a inviare una delegazione di alto livello, senza però fornire dettagli. Nel frattempo, gli attacchi russi su Kiev e sul Donbass proseguono, aggravando ulteriormente una guerra che entra nel suo quarto anno e mezzo senza segnali concreti di tregua.