Ucraina, la Russia rallenta: offensiva in stallo tra perdite e propaganda

L’avanzata russa in Ucraina rallenta e il conflitto entra in una fase di stallo. Con la fine dell’estate, ogni prospettiva di offensiva significativa sembra destinata a ridursi: l’arrivo dell’autunno e delle piogge porta con sé il fango, che limita i movimenti dei mezzi militari e rende più complesse le manovre. Se Vladimir Putin puntava a un colpo decisivo durante l’estate, l’obiettivo non può dirsi raggiunto.
Secondo un’analisi dell’Agence France-Presse basata sui dati dell’Institute for the Study of War (Isw) e del Critical Threats Project (Ctp), l’esercito russo ha conquistato 594 chilometri quadrati di territorio nel mese di agosto. L’avanzata procede però a un ritmo inferiore rispetto a luglio. Un altro segnale della frenata arriva dagli attacchi con droni a lungo raggio: in agosto sono stati 4.132, con un calo del 34% rispetto al mese precedente, quando era stato raggiunto il record dall’inizio del conflitto.
Leggi anche Ucraina, Trump avverte Putin: Se le sue decisioni non ci soddisfano vedrete succedere cose
I progressi annunciati da Mosca hanno un costo elevato in termini di perdite umane. Secondo lo stato maggiore ucraino, da gennaio 2025 la Russia avrebbe perso circa 210mila uomini nelle regioni di Kharkiv, Luhansk e Donetsk. Lungo l’intero fronte le perdite ammonterebbero a 290mila soldati, con una media di oltre 36mila al mese. Stime diverse arrivano dai media indipendenti russi: Meduza e Mediazona parlano di 93mila morti solo nel 2024, il doppio rispetto al 2023, con proiezioni che per il 2025 supererebbero le 50mila unità.
Nonostante i dati diffusi dal capo di stato maggiore russo, Valery Gerasimov, che ha rivendicato il controllo del 99,7% della regione di Luhansk, del 79% di Donetsk, del 74% di Zaporizhzhia e del 76% di Kherson, gli osservatori internazionali ritengono queste cifre eccessive. Dal marzo scorso, Mosca afferma di aver conquistato 3.500 chilometri quadrati e 150 villaggi, ma secondo analisti e persino blogger militari russi si tratterebbe di numeri “gonfiati”.
La guerra si combatte anche sul piano della comunicazione. Mosca insiste sulla presunta sfiducia dei militari ucraini nella vittoria. L’agenzia russa Tass ha citato un rappresentante delle forze di sicurezza che sostiene: “I militari ucraini da tempo non credono nella vittoria. Online compaiono video in cui i comandanti ammettono di non poter vincere, mentre le forze russe avanzano e l’Ucraina esaurisce uomini, risorse e armi”. Dichiarazioni che contraddicono la linea ufficiale di Kiev, secondo cui la situazione al fronte resta “sotto controllo”.