Nigeria, donna accusata di blasfemia contro l'Islam bruciata viva dalla folla

Una donna è stata bruciata viva dalla folla nella Nigeria centrale dopo essere stata accusata di blasfemia contro l’Islam. L’episodio è avvenuto sabato durante un attacco di massa, in seguito ad alcuni commenti che la vittima avrebbe fatto sul profeta Maometto.
Secondo quanto dichiarato dal portavoce della polizia dello stato del Niger, Wasiu Abiodun, la donna si chiamava Amaye, era una venditrice di generi alimentari e proveniva dallo stato di Katsina, nel nord-ovest della Nigeria. La polizia ha condannato l’accaduto, invitando i cittadini a non ricorrere alla giustizia sommaria e a mantenere la calma mentre proseguono le indagini per individuare i responsabili.
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In Nigeria la sharia è applicata parallelamente al diritto comune in 12 stati a maggioranza musulmana, tra cui il Niger. La blasfemia è punibile con la morte, ma in numerosi casi gli accusati vengono linciati senza che vi sia alcun procedimento giudiziario.
Gli attacchi di questo tipo restano rari, ma non isolati. Nel giugno 2023 un macellaio è stato lapidato a morte nella città di Sokoto, mentre un anno prima uno studente universitario cristiano è stato ucciso da alcuni studenti musulmani, entrambi accusati di blasfemia.