Ucraina, attacco notturno su Kiev: almeno 8 morti e 38 feriti

Kiev è stata nuovamente colpita da un massiccio attacco russo. Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ci sarebbero almeno otto vittime, tra cui un bambino, mentre il Kyiv Independent riporta anche 38 feriti, inclusi minori. L’offensiva ha provocato gravi danni a edifici residenziali, uffici e scuole, con la distruzione di un palazzo di cinque piani.
Il capo dell’amministrazione militare della capitale, Tymur Tkachenko, ha riferito che l’operazione ha coinvolto droni Shahed, droni esca, missili da crociera e missili ipersonici Kinzhal. Le squadre di soccorso stanno ancora lavorando tra le macerie alla ricerca di eventuali sopravvissuti.
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“In questo momento a Kiev, dopo un attacco russo, i soccorritori lavorano tra le macerie di un normale edificio residenziale. Un altro massiccio attacco contro le nostre città e comunità. Tragicamente è stata confermata la morte di almeno otto persone. Una è un bambino”, ha scritto Zelensky in un post su X, aggiungendo che “decine di persone sono ferite e potrebbero esserci ancora dispersi sotto le macerie”.
Il presidente ucraino ha definito l’attacco “una risposta chiara a chi, nel mondo, continua a invocare un cessate il fuoco e la diplomazia”, sottolineando come la Russia scelga i missili balistici invece del tavolo dei negoziati. “Mosca continua a uccidere e non teme conseguenze, approfittando del silenzio di chi chiude gli occhi davanti all’uccisione di bambini e cerca giustificazioni per Putin”.
Zelensky ha poi chiamato in causa direttamente Cina e Ungheria, chiedendo una reazione: “La Cina ha più volte chiesto di non allargare la guerra e di favorire un cessate il fuoco, ma ciò non accade a causa della Russia. Ci aspettiamo una risposta dall’Ungheria: la morte dei bambini dovrebbe suscitare emozioni molto più forti di qualsiasi altra cosa”.
Infine, il presidente ucraino ha sollecitato nuove e più severe sanzioni contro la Russia: “Tutte le deadline sono già state superate, distrutte decine di occasioni per la diplomazia. Mosca deve sentirsi responsabile per ogni attacco e per ogni giorno di questa guerra”.