Ucraina cancella Woody Allen dai teatri: La cultura non copra i crimini di guerra

Woody Allen finisce nella bufera. Diversi teatri in Ucraina hanno deciso di cancellare dalle proprie programmazioni spettacoli tratti dalle sceneggiature del regista e attore statunitense, dopo il suo intervento in videocollegamento al festival “Settimane del cinema internazionale di Mosca”, promosso dalle autorità russe e dai media di Stato.
Il Teatro Maria Zankovetska di Leopoli ha annunciato lo stop al musical “Pallottole su Broadway”, adattamento dell’omonimo film di Allen. Anche il Teatro accademico regionale ucraino Olha Kobylianska di Chernivtsi ha cancellato lo spettacolo tratto da “Una commedia sexy in una notte di mezza estate”. A Kiev, invece, il Teatro Molodyy ha sospeso “Riverside Drive”, accompagnando la decisione con una netta presa di posizione: “Condanniamo la partecipazione di Woody Allen alla Settimana del cinema internazionale di Mosca. La cultura non può servire come copertura per un crimine”.
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Il nome del cineasta è stato inoltre inserito nel database del sito Myrovorets (“Custode della pace”), piattaforma controversa che raccoglie personalità considerate “nemiche dell’Ucraina” o “traditori della patria”. Secondo i curatori del sito, la presenza di Allen al festival moscovita equivarrebbe a una forma di sostegno alla propaganda russa durante il conflitto e all’“aggressione militare contro l’Ucraina”.
Attraverso una dichiarazione rilasciata alla CNN, Allen ha espresso la sua posizione: “Credo fermamente che Vladimir Putin sia totalmente nell’errore riguardo la guerra in Ucraina. Il conflitto che ha causato è terribile. Ma qualunque cosa abbiano fatto i politici, non penso che interrompere il dialogo artistico sia un modo positivo per aiutare”.
Nei giorni scorsi, anche il Ministero degli Esteri ucraino aveva criticato duramente la partecipazione del regista al festival di Mosca, definendola “una disgrazia e un insulto alla memoria degli attori e cineasti ucraini uccisi o feriti dalle azioni criminali della Russia durante l’aggressione”.