Morta l'attrice spagnola Verónica Echegui, stella del cinema a 42 anni

Il cinema spagnolo piange la scomparsa di Verónica Echegui, attrice intensa e versatile, morta a soli 42 anni presso l’Ospedale 12 de Octubre di Madrid. Da tempo combatteva contro una malattia affrontata con grande riservatezza e dignità. La notizia è stata confermata da fonti vicine alla famiglia.
Chi era Verónica Echegui
Nata a Madrid il 16 giugno 1983 come Verónica Fernández de Echegaray, era discendente del drammaturgo, matematico e Premio Nobel per la Letteratura José Echegaray y Eizaguirre. Un’eredità artistica che ha trasformato in una carriera ricca di sfumature, progetti coraggiosi e impegno culturale.
Il debutto arrivò in televisione con piccoli ruoli in serie come Una nueva vida e Paco y Veva. Nel 2005 calcò le scene del Teatro María Guerrero di Madrid nello spettacolo Infierno di Tomaž Pandur, ispirato a Dante Alighieri. La svolta giunse nel 2006 con Yo soy la Juani di Bigas Luna, che le valse la prima candidatura ai Premi Goya come miglior attrice esordiente.
Da quel momento prese parte a film come Tocar el cielo (2007), El patio de mi cárcel (2008) prodotto da Pedro Almodóvar, La casa de mi padre, Bunny and the Bull e Seis puntos sobre Emma, dove interpretava una giovane non vedente con il sogno di diventare madre. Nel 2012 fu candidata nuovamente ai Goya per Katmandú, un espejo en el cielo di Icíar Bollaín e nello stesso anno debuttò a Hollywood con La fredda luce del giorno accanto a Henry Cavill, Sigourney Weaver e Bruce Willis.
Negli anni successivi alternò commedia e dramma, recitando in La gran familia española, Kamikaze, No culpes al karma…, oltre a lavorare nel cinema italiano con Lasciati andare (2017) al fianco di Toni Servillo, e nel thriller internazionale Hunter’s Prayer – In fuga.
Molto attiva anche in televisione, partecipò alla serie britannica Fortitude (2015–2017), alla produzione americana Trust (2018) e alla miniserie Netflix Tre giorni di Natale. Nel 2020 vinse il Premio Gaudí come miglior attrice non protagonista per L’ofrena, mentre nella commedia musicale Ballo ballo, ispirata alle canzoni di Raffaella Carrà, conquistò una nuova candidatura ai Goya.
Tra i suoi ultimi lavori figurano le serie Intimidad (Netflix, 2022), Los pacientes del doctor García (2023) e Amare da morire (2025), produzione Apple TV+ in cui recitava da protagonista accanto a Joan Amargós. Il suo ultimo film, Justicia artificial (2024), è stato un thriller politico che affrontava temi sociali e attuali.
Nel 2021 aveva debuttato alla regia con il cortometraggio Tótem loba, ispirato a esperienze personali e reinterpretato in chiave femminista, che nel 2022 le valse il Premio Goya per il miglior cortometraggio di fiction.