Recensione Senua’s Saga: Hellblade II Enhanced

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L’epopea di Senua trova il suo 60 fps (e molto altro)

L’arrivo di Senua’s Saga: Hellblade II Enhanced su PlayStation 5 segna un passaggio storico: l’opera cinematica di Ninja Theory, già uscita nel 2024 su Xbox e PC, approda sulla console Sony in una versione rinnovata che introduce finalmente una modalità Performance a 60 fps, un Dark Rot Mode più duro, un Commento degli sviluppatori e un Photo Mode ampliato. Il tutto è accompagnato da supporto a DualSense (feedback aptico) e ottimizzazioni PS5 Pro Enhanced. Il lancio su PS5 è avvenuto il 12 agosto 2025 al prezzo di listino di 49,99 € (anche in Deluxe Edition che include Hellblade: Senua’s Sacrifice e la colonna sonora).

Recensione Senua’s Saga: Hellblade II Enhanced

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Storia

La trama resta intatta rispetto alla versione 2024: Senua, guerriera pitta affetta da psicosi, sbarca nell’Islanda del X secolo per liberare gli schiavi del suo popolo e fare i conti con i propri demoni, in un viaggio che sovrappone mito nordico, brutalità umana e introspezione psicologica. L’approccio rimane quello di un’esperienza fortemente narrativa, “craftata” come un film interattivo, con messa in scena serrata, dialoghi sussurrati dalle voci interiori e set-piece che alternano contemplazione e orrore. La pagina ufficiale PlayStation ribadisce l’impianto cinematico e l’attenzione a visual e sound design, mentre la copertura stampa – da Windows Central a TechRadar – conferma che l’Enhanced non altera la storia, ma ne affina la fruizione tecnica.

Recensione Senua’s Saga: Hellblade II Enhanced

Gameplay

L’impianto ludico di Senua’s Saga: Hellblade II Enhanced resta fedele alla visione originale di Ninja Theory: il gioco non punta a un sistema complesso e stratificato, ma a una fusione tra interazione e regia cinematografica. L’azione è sempre filtrata attraverso una telecamera ravvicinata, con inquadrature che spesso limitano il campo visivo, accentuando il senso di claustrofobia e vulnerabilità. I combattimenti sono duelli intensi, mai affollati, dove il focus è sulla coreografia e sull’impatto viscerale degli scontri. Ogni colpo ha un peso percepibile, amplificato ora dall’uso del DualSense, che restituisce vibrazioni e resistenze diverse a seconda delle armi, dei colpi ricevuti e dell’ambiente circostante.

Recensione Senua’s Saga: Hellblade II Enhanced

Le meccaniche difensive — schivata e parata — assumono più rilievo nella versione Enhanced a 60 fps, perché la maggiore fluidità rende più chiaro leggere le animazioni dei nemici e reagire al momento giusto. Nonostante ciò, non siamo davanti a un combat system alla “Souls”, ma a un’esperienza guidata, dove la spettacolarità prevale sulla profondità meccanica.Il Dark Rot Mode introduce un cambio sostanziale: questa nuova difficoltà aumenta l’aggressività dei nemici e penalizza di più gli errori, mettendo alla prova anche chi ha già completato l’avventura. Non stravolge le basi del gameplay, ma dona un senso di urgenza e tensione ulteriore, avvicinando il gioco a un’esperienza survival.

I puzzle ambientali rimangono parte integrante della progressione, costruiti su giochi di prospettiva e percezione visiva, coerenti con la psicosi di Senua. Anche qui, il framerate più alto e la resa HDR della PS5 migliorano la leggibilità di alcuni enigmi, riducendo momenti di frustrazione e rendendo la ricerca degli elementi simbolici più scorrevole.

Recensione Senua’s Saga: Hellblade II Enhanced

Comparto Tecnico

Dal punto di vista tecnico, Hellblade II Enhanced su PS5 si posiziona come una delle esperienze visive più spettacolari disponibili sulla console. L’uso dell’Unreal Engine 5 consente di esprimere in pieno la potenza della macchina, con particolare enfasi su lumen, nanite e sistemi di illuminazione globale dinamica. La versione Enhanced introduce finalmente la Modalità Performance a 60 fps, elemento che cambia sensibilmente la percezione del titolo: l’esperienza originale era ancorata ai 30 fps per ragioni cinematiche, ma la maggiore fluidità su PS5 non snatura l’intento registico, anzi amplifica la naturalezza delle transizioni e rende il gameplay più leggibile.

Sul piano grafico, i modelli poligonali di Senua e dei nemici rimangono tra i più realistici in assoluto, con dettagli facciali e animazioni motion capture che sfiorano il fotorealismo. L’uso di texture ad altissima risoluzione e la resa delle superfici (dalla pelle ai tessuti fino alle rocce islandesi) trova nella PS5 un equilibrio ottimale tra fedeltà visiva e fluidità.L’integrazione con il controller DualSense è un altro punto di forza: il feedback aptico accompagna sia i colpi in combattimento che i momenti ambientali (pioggia, vento, tremori del terreno), mentre i grilletti adattivi modulano la tensione durante attacchi pesanti o interazioni specifiche. Questo tipo di supporto aumenta l’immersione, avvicinando il giocatore al coinvolgimento sensoriale tipico dell’esperienza Hellblade.

Su PS5 Pro il gioco gode di ottimizzazioni ulteriori (“PS5 Pro Enhanced”), sebbene non siano ancora state dettagliate nel minimo tecnico da Ninja Theory: ci si aspetta una combinazione di maggiore risoluzione dinamica e stabilità, sempre con l’opzione Performance garantita.Infine, menzione per l’audio spaziale: l’esperienza binaurale è ancora oggi una delle più avanzate nel settore, consigliando fortemente l’uso di cuffie per percepire in pieno le voci nella testa di Senua e i suoni ambientali. Su PS5, il Tempest 3D AudioTech valorizza ulteriormente questo aspetto, rendendo l’audio una componente narrativa e non solo tecnica.

Recensione Senua’s Saga: Hellblade II Enhanced

Conclusioni

Hellblade II Enhanced su PS5 non è un “remaster” contenutistico, ma la versione definitiva per chi privilegia fruibilità e fluidità: il 60 fps cambia il feel dei combattimenti e delle transizioni camera-driven, il Dark Rot Mode aggiunge rigiocabilità per chi cerca sfida, e il Commento developer arricchisce la lettura dell’opera. Restano i limiti noti: struttura lineare, puzzle semplici e un gameplay volutamente essenziale che può non convincere chi desidera sistemi più profondi o mondi aperti. Ma, sul piano tecnico-artistico, l’esperienza resta tra le più memorabili della generazione, ora valorizzata al meglio anche su hardware PlayStation e con un prezzo coerente con la natura “premium breve” del progetto.

Voto finale 8,5/10

Pro

  • Modalità Performance 60 fps senza sacrificare troppo l’impatto visivo
  • Dark Rot Mode e Commento sviluppatori: valore aggiunto tra sfida e approfondimento.
  • Integrazione DualSense e PS5 Pro Enhanced
  • Photo Mode potenziato

Contro

  • Gameplay volutamente essenziale e lineare
  • Durata contenuta (5–8 ore) e scarsi incentivi a rigiocare